Maria Carta tradotta in sardo da giovedì il libro in edicola
Mercoledì 15 la presentazione nella sede della Nuova
I versi di Maria Carta tradotti in sardo entrano a fare parte della Biblioteca Sae e arrivano in edicola nel volume “Cantu rituale”, che sarà in abbinamento dal 16 novembre con la Nuova Sardegna a soli 6,70 euro. La selezione e la traduzione dell’opera è a cura di Clara Farina, poetessa, attrice ed esperta di letteratura e poesia sarda. La raccolta di poesie scritte (in italiano) da Maria Carta e pubblicate nel 1975, è adesso tradotta in sardo. La silloge “Cantu rituale” è stata realizzata dalla Fondazione Maria Carta e sarà presentata domani alle 11 nella sala conferenze della sede della La Nuova Sardegna a Predda Niedda (strada 31) a Sassari. Le letture saranno curate da Clara Farina, che ha selezionato e tradotto in sardo le poesie. Previsto inoltre l’intervento musicale di Beppe Dettori che si esibirà in alcuni brani tratti dal suo lavoro dedicato a Maria Carta “(In)Canto rituale”. Saranno presenti alcune coppie in costume in rappresentanza del vasto mondo dei gruppi folk della Sardegna. L’incontro sarà coordinato da Giacomo Serreli.
«È possibile che oggi le poesie di Maria Carta mantengano la loro intima anima e forza evocativa anche se tradotte in una lingua che non è quella adottata dall’artista? – si domanda Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta nell’introduzione del libro –. La risposta non può che essere affermativa anche perché quel canzoniere, scritto in italiano, è punteggiato da sardismi. Per questo come Fondazione Maria Carta abbiamo deciso di far tradurre in lingua sarda Canto rituale affidandolo al rigore e all’estro di Clara Farina che qui restituisce alla lingua madre dell’autrice una selezione di testi di quel Canto che, dopo la prima pubblicazione di quasi cinquant’anni fa, fu meritoriamente recuperato e riportato alla luce dalla Nuova Sardegna” nel 2006».