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Sassari, l'anno nuovo accolto sulle note di Puccini: teatro gremito e tanti applausi

Sassari, l'anno nuovo accolto sulle note di Puccini: teatro gremito e tanti applausi

Matteo Desole e Francesca Pusceddu con l’orchestra diretta da Francesca Tosi

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Sassari accoglie il 2024 con il gala in omaggio a Puccini, in assoluto primo concerto dell’anno pucciniano dedicato al maestro toscano nei 100 anni dalla morte. La città riannoda il filo con la tradizione antica e ormai quasi dimenticata, dei concerti del primo dell’anno in piazza d’Italia: «riacquistando il ruolo culturale di primo piano che la storia della nostra città merita. Grazie al rapporto simbiotico con l’Ente de Carolis» ha detto il sindaco Campus dal palco, chiedendo un applauso al presidente dell’ente Antonello Mattone. «Un anno straordinario grazie al Comune e ai sassaresi» ha sottolineato Alberto Gazale, direttore artistico del de Carolis.

Teatro pieno, pubblico di appassionati e tantissimi giovani. Sul palco l’orchestra dell’Ente, formata in larga maggioranza da musicisti sardi, diretti da una straordinaria Francesca Tosi, precisa e elegante con la bacchetta ma anche nelle mise: lungo nero con grandi peonie rosse. «Per me questo incarico è motivo di orgoglio, Puccini mi è molto caro. Sono nata a Pietrasanta, vicino a Torre del Lago, paese che il compositore scelse come residenza e la mia formazione pucciniana è legata al lavoro svolto per festival estivo a lui dedicato» ha dichiarato Tosi. Naturalmente, oltre la solida orchestra, le star erano Matteo Desole, talentuoso e affermato giovane tenore sassarese: «emozionante cantare nel teatro della mia città dove ho cominciato da ragazzo in piccoli ruoli» e il soprano cagliaritano Francesca Pusceddu: «bellissima l’opera ma anche il recital da soli sul palco, che permette una maggior libertà interpretativa e un rapporto più diretto col pubblico».

Lunghi applausi per i brani proposti: al via l’orchestra con “La Tregenda” da Le Villi, Desole ha aperto con “Avete torto!” da Gianni Schicchi, ovviamente, seguita da Pusceddu con una toccante “O mio babbino caro”, e poi il tenore da Tosca “E lucevan le stelle”, da La Rondine “Chi il bel sogno di Doretta” per il soprano. Applausi e ancora applausi, hanno sciolto il cuore (e la prestazione) dei cantanti. Dopo un intenso Intermezzo da Manon Lescaut. Brani capolavoro de La Bohème “Quando m’en vo’”, “Che gelida manina”, “O soave fanciulla”. Da Le Villi “L’Abbandono”.

Naturalmente i sassaresi hanno accolto con un’ovazione a scena aperta “Nessun dorma” da Turandot del talentuoso tenore sassarese, e qui Desole non è riuscito a mascherare la grandissima emozione che il pubblico di casa gli ha comunicato. Una bella serata, più rilassata e meno formale della Stagione lirica. Concerto che non poteva non concludersi con due bis: Pusceddu e Desole hanno regalato “Libiamo” da “La traviata” di Verdi e, infine, l’ormai classica, quasi un inno all’anno nuovo, “Marcia di Radetzky” di Johann Strauss. Da notare la buona prestazione ritmica richiesta da Francesca Tosi al pubblico. I sassaresi sono andati a tempo. Un grande applauso ha salutato un evento che tutti sperano diventi tradizione.
 

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