Sassari Lo hanno ribattezzato simpaticamente “Francesco d’Arabia”, un modo semplice per sottolineare il grande successo che il tenore di Porto Torres ha riscosso al festival internazionale di Abu Dhabi dove ha portato in scena l’opera italiana. Applausi e pubblico in piedi a sottolineare il valore artistico di Francesco Demuro che si è esibito insieme al soprano Pretty Yende accompagnati al piano dal maestro Vincenzo Scalera. Demuro e Yende hanno tenuto il concerto al The Red Theater e hanno eseguito un susseguirsi di bellissime arie che hanno entusiasmato gli spettatori. Da Che gelida manina della Bohème di Puccini, passando per La donna è immobile dal Rigoletto di Verdi. E ancora Nessun dorma (Turandot di Puccini) per arrivare nella parte finale a una classica della canzone napoletana, O sole mio che ha stregato il pubblico con una multipla standing ovation.
Il binomio con il soprano sudafricano Pretty Yende ha funzionato alla perfezione e d’altronde non c’erano dubbi sul fatto che due artisti ormai proiettati con successo nel panorama mondiale potessero regalare una esibizione di altissimo livello che è stata sottolineata con particolare attenzione dalla critica internazionale. C’è da dire che negli ultimi quattro anni, Francesco Demuro e Pretty Yende si sono esibiti più volte insieme sul palco a cominciare dal concerto del dicembre 2020 al teatro San Carlo. Il soprano nel 2023 ha cantato in occasione dell’incoronazione di re Carlo III a Londra e rappresenta una delle figure più interessanti del panorama mondiale dell’opera dove ha scalato tutti i livelli in modo sorprendente. Un percorso analogo a quello di Francesco Demuro che negli ultimi anni ha registrato una continuità di successi nei più importanti teatri mondiali che lo hanno consacrato come uno dei migliori tenori al mondo.
E ora la tappa araba sembra aprire nuovi progetti artistici. «Quella di Abu Dhabi è stata una serata fantastica – ha detto Francesco Demuro – un pubblico assolutamente appassionato ci ha donato emozioni straordinarie. Non posso che dire grazie. E non potevo ovviamente non dire e non mostrare cosa facevo prima di essere un tenore. Per questo dopo l’esibizione ufficiale, fuori dal teatro, ho cantato una Corsicana diciamo “arabeggiante” che è piaciuta molto. Sono felice e mi preparo ai prossimi impegni». A cominciare dal Festival Ljubljana per lo Stabat Mater di Rossini sotto la bacchetta del maestro Roberto Abbado.