La Nuova Sardegna

Arte

La casa di Edina Altara apre le sue porte agli iscritti del Fai


	Il dipinto di Edina Altara intitolato Penelope
Il dipinto di Edina Altara intitolato Penelope

Al via una serie di visite guidate

18 marzo 2024
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Sassari Un viaggio lungo sessant’anni, dagli Anni 10 agli Anni 70 del Novecento, attraverso le opere dell’artista sassarese Edina Altara (Sassari 1898, Lanusei 1983). È quello che, ieri mattina, hanno potuto fare trenta iscritti del Fai arrivati da tutto in Nord Sardegna, visitando la casa museo di Edina Altara a Sassari, dove l’artista visse gli ultimi anni della sua vita artistica. A fare da cicerone, il pronipote dell’artista, Federico Spano, che ha ripercorso i 60 anni di carriera di Edina Altara. Dai primi collage degli Anni 10, che portarono la giovane pittrice sassarese alla ribalta nazionale (un quadro fu acquistato dal Re d’Italia e tutt’oggi è esposto al Quirinale), agli ultimi lavori realizzati in collaborazione con l’architetto Gio Ponti, come uno straordinario specchio gemello di quello creato per il celebre transatlantico Andrea Doria. Passando attraverso il vastissimo mondo dell’illustrazione, con le cartoline realizzate per finanziare le bibliotechine rurali create da Paola Carrara Lombroso, quelle per le case editrici milanesi, i libri e le riviste per ragazzi, i calendarietti profumati degli Anni 20, le riviste di moda come Rakam, Grazia, Bellezza, Fili Moda, Per Voi Signora. Ma anche le celebri ceramiche sarde e i dipinti su ardesia, masonite e cristallo.

La mattinata di visite è la prima di una serie di iniziative che la Delegazione Fai di Sassari, in collaborazione con il pronipote, dedicherà a Edina Altara, la cui figura è oggetto, da 20 anni, di una costante riscoperta, con mostre, tesi di laurea, eventi e contenuti social.

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