La Nuova Sardegna

Gusto

In spiaggia si va col panettone: Assoladu, il lievitato estivo di Sardegna

di Roberto Sanna
In spiaggia si va col panettone: Assoladu, il lievitato estivo di Sardegna

A produrlo è la Pasticceria Tesi di Macomer esclusivamente dal 21 giugno al 21 settembre: tra gli ingredienti i limoni sardi canditi a mano, lo zenzero e la vernaccia di Oristano. «Un esperimento nato per necessità in epoca Covid diventato subito un grande successo»

19 giugno 2024
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Il dessert più goloso e atipico dell’estate sarda arriva direttamente dal Natale, sull’onda di una tendenza inaugurata qualche anno fa dai più grandi maestri pasticceri italiani e che, nella nostra isola, vede interprete la Pasticceria Tesi di Macomer: domani, 21 giugno, sarà disponibile la nuova annata di Assoladu, il panettone estivo ai profumi di Sardegna. Si acquista solo on line e on demand sul sito dedicato e dura il tempo della stagione più calda, cioè fino al 21 settembre. Una produzione più che limitata, quindi, per un prodotto artigianale che, più che per moda, è nato per necessità in tempi di pandemia. E che, col tempo, ha saputo conquistarsi la sua nicchia di ammiratori tanto da spingere gli ideatori a ripresentarlo. La Pasticceria Tesi è un laboratorio storico, aperto nel 1948 grazie all’idea di Angelo Tesi, militare di Viterbo capitato in Sardegna per via della Seconda guerra mondiale. Da allora alla guida dell’azienda si sono susseguite quattro generazioni, che si sono tolte anche la soddisfazioni di ricevere premi di una rilevanza a livello nazionale insieme ai “mostri sacri” della pasticceria italiana, ma la pandemia del 2020 ha rischiato seriamente di mettere fine a questa bella storia imprenditoriale. E Assoladu nasce proprio dalla situazione di emergenza: «Dopo una Pasqua non particolarmente felice dal punto di vista degli affari – racconta Maurizio Cossu, attuale titolare – ci accorgemmo che erano avanzati tanti ingredienti di quella che doveva essere la produzione immaginata. È stato un momento molto difficile quello della pandemia, non nego che abbiamo anche rischiato la chiusura definitiva in alcuni momenti. Tornando a quella Pasqua, coi lievitati decidemmo di non buttare via tutto ma di fare qualcosa per beneficenza da destinare a una casa di riposo. Ricevemmo una grande risposta e riuscimmo anche a fare un bella donazione». Il successo di quel gesto si è poi trasformato in Assoladu, un progetto più ragionato: «Abbiamo rischiato, decidendo di mettere in commercio un panettone totalmente slegato dal suo tradizionale periodo, quello di Natale, e questa volta studiato proprio con ingredienti estivi – prosegue Maurizio Cossu –. Nella ricetta abbiamo così eliminato due ingredienti che a Natale non devono mai mancare nel panettone, ovvero la vaniglia e l’arancia. Abbiamo puntato sul limone sardo, che all’inizio era quello di Milis, che preferiamo candire noi personalmente con un lavoro manuale che dura tantissime ore. Per l’impasto usiamo lievito madre vivo, poi ci sono zenzero, vernaccia di Oristano e cioccolato bianco. E naturalmente niente solfiti, il tempo di conservazione che consigliamo è di 25 giorn.». Il nome Assoladu è stato scelto con un doppio intento: in sardo indica un luogo battuto dal sole (e infatti la forma è quella di una spirale centrale con otto corni), ma in questo caso indica anche un prodotto solitario nato in una circostanza particolare. Il consiglio è quello di mangiarlo in abbinamento: «l’ideale è mettergli a fianco una pallina di gelato e, magari, accompagnarlo co

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