La Nuova Sardegna

Cinema

Parata di star al Filming Italy a Pula, da Harvey Keitel a Patricia Arquette passando per Tiziana Rocca e Valeria Golino

di Mario Frongia
Parata di star al Filming Italy a Pula, da Harvey Keitel a Patricia Arquette passando per Tiziana Rocca e Valeria Golino

Il mitico Mr. Wolf di “Pulp fiction”: «Ho avuto la fortuna di incontrare grandi registi»

21 giugno 2024
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«Il personaggio preferito tra quelli che ho interpretato? Un tenente orribile». Harvey Keitel al Filming Italy Sardegna festival. Un gigante. Pizzetto grigio, total black, anche sandali e occhiali, 85 anni, Mr Wolf-risolvi problem di “Pulp fiction”, («Di solito non so risolvere nulla! ») si racconta. «Sono stato fortunato, ho avuto grandi registi. Il film doc? “Il cattivo tenente” di Abel Ferrara. Ci siamo trovati in un momento speciale delle nostre vite. I trent’anni di “Pulp fiction”? Pare ieri. Ho visto Quentin Tarantino venire verso di me. Giovane, molto strano. Appena letto il copione ho capito che la storia era pronta. Lui era al debutto. Ai produttori ho detto che avrebbe diretto al top. Un sequel? Con Tarantino farei tutto! ». Dalla pellicola icona tra i 108 film girati in 57 anni di carriera, ai progetti attuali. «In “Milarepa faccio Budda. Louis Nero è un regista brillante, abbiamo girato in Sardegna. La storia affronta demoni e domande della vita poste dal buddismo. Domande rilevanti anche per me e per voi, quando vedrete il film le riconoscerete».

Harvey Keitel sorseggia acqua minerale liscia. «Martin Scorsese? Ci siamo conosciuti ragazzini a Brooklyn. L’ho ritrovato per “Main street”. La mia vita? Tre anni nei Marine me l’hanno cambiata». Le tv estere, accorse in forze al Forte village, richiamano la star. Che saluta e dice: «Intuito o fortuna per aver lavorato con i migliori registi? Entrambi. Penso agli italiani Ettore Scola, Paolo Sorrentino e Roberto Faenza. Cosa significa essere un grande attore? Quando lo scopro ve lo dico». Applausi.

Da Keitel, che ricorda con un sorriso “Thelma e Louise”, a Patricia Arquette. «Quando hanno smesso di votare Hillary Clinton, è stata la fine dei diritti negli Stati Uniti». L’attrice va dritta per dritto. La settima edizione del festival prosegue su produzioni, masterclass per studenti, film, serie e fiction tv che gireranno il mondo. Operazioni mostruose, cast pure, tra paillettes e tappeti rossi. Con l’interprete di “Scissione”, “Medium”, The act” ecco i diritti delle donne. La Arquette coccola la Sardegna e accelera: «Attivista? Sì. Negli Stati Uniti siamo divisi in due, situazione tremenda. Per noi donne tutto è a rischio, non si ha autonomia, abbiamo perso il controllo del nostro corpo. E penso all’aborto».

Poco distanti Tiziana Rocca – ideatrice della rassegna -, Alexandra Daddario, di “BayWtach” e “True detective”, e Gemma Artenton, Bond girl in “Quantum of solace”, annuiscono. «La burocrazia mette in pericolo la nostra salute. Trump? Pazzo, pazzo, pazzo!», scandisce Patricia Arquette in italiano. «Tutti hanno visto cosa è accaduto a Capitol Hill, per miracolo in tanti si sono salvati. Sarebbe assurdo che un solo americano voti per lui! ». Sulle elezioni Usa, poche storie: «Se Trump vince supporterà Putin. Non mi sorprenderebbe se inviasse armi e soldati in Russia». Tailleur nero, una sistemata agli occhiali griffati, il saluto per Valeria Golino («La mia regista preferita, faremo qualcosa assieme»), il tema clou: cinema e intelligenza artificiale.

«Il cinema può andare oltre la politica, è aperto agli scenari della vita, amore, famiglia, morte. Viviamo – rimarca l’attrice – un’era radicalizzata ma siamo aperti al cambiamento. Anche questa intervista può proiettarci al futuro. Ricevo dieci domande e rispondo a trenta grazie al mio sosia, l’intelligente artificiale». Sulla propria carriera, dalla ex moglie di Nicholas Cage, un flash sincero: «Sono stata fortunata, ho avuto successo nella vecchia Hollywood. Seguo con interesse buone scritture e bravi registi. Ho lavorato in vari paesi europei. Le differenze dal cinema americano? Da noi – conclude Patricia Arquette – va l’alta gamma, standardizzata. In Europa siete più concentrati sugli esseri umani».

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