Il Mediterraneo è la nostra coscienza: dialogo sul nuovo libro di Silvano Tagliagambe
Dalle antiche leggende di vita e di morte alla “Carta di Firenze” che vuole promuovere la pace fra i popoli fino al ruolo della Sardegna con la sua grande prospettiva di accogliere l’Einstein Telescope nella miniera di Sos Enattos a Lula
Cagliari “Il Mediterraneo dentro, la Sardegna tra memoria e avvenire” è il titolo del nuovo libro del filosofo Silvano Tagliagambe verrà presentato giovedì 27 giugno dalle 18 in poi ai Giardini Sgaravatti, chilometro 14,200 della statale 195. Tagliagambe dialogherà con Tore Cherchi, la conduzione della serata sarà di Claudia Rabellino.
«Mediterraneo – si spiega in una nota – vuole essere una sollecitazione a risvegliare, a far rivivere e a valorizzare la “Coscienza mediterranea” di cui siamo eredi, che è tuttora presente nel nostro universo interiore, ma rischia sempre più di venire smarrita. A illustrare in modo efficace il destino contemporaneamente di nascita e di morte del Mediterraneo fin dalle sue origini è Pascal Quignard, uno scrittore e saggista francese al quale dobbiamo uno straordinario libro, dal titolo Bute, dedicato a una figura marginale della storia del Mediterraneo, le cui tracce si riassumono in pochi versi delle Argonautiche, scritte da Apollonio Rodio ad Alessandria nel III sec. a.C. Bute è l’argonauta che brucia dal desiderio di ascoltare il canto che proviene dalle profondità marine, quello delle Sirene, lascia il suo banco di rematore, sale sul ponte della nave, si butta in mare, nuota attraverso i flutti ribollenti, sta già per raggiungere l’isola quando vede sopraggiungere l’istante della morte. Apollonio scrive: già gli uccelli stavano per impedirgli il ritorno, quando viene soccorso da Cipride, l’Afrodite delle onde, che lo strappa alle correnti. Bute si alza in volo nelle braccia di Cipride. È incollato a lei: la dea partorirà un figlio che chiamò Erice, il quale divenne il signore del monte al quale i siciliani hanno dato il suo nome. La tragica storia del Mediterraneo, culla della nostra civiltà e oggi enorme tomba che custodisce i corpi di decine di migliaia di tuffatori e naufraghi affogati, è sintetizzata, con la forza straordinaria che solo la poesia sa esprimere, nei pochi versi in cui Apollonio narra la storia del fugace incontro tra Afrodite, la Nata dal mare, e Bute, il Morto nel mare». La storia del Mediterraneo sarà inesorabilmente segnata da questo connubio tra nascita e morte.
Nel libro si esaminano le occasioni di rinascita che sono le iniziative quali la "Carta di Firenze". Nel nome di Giorgio La Pira, il cui invito a operare per la pace e l’unità dei popoli è stato richiamato a Bari da Papa Francesco, alla fine di febbraio del 2022 a Firenze si sono riuniti congiuntamente i Vescovi del Mediterraneo, invitati dalla CEI, e i Sindaci delle città che si affacciano su questo mare, invitati dal Sindaco di Firenze Dario Nardella, anch’essi ispirandosi alle iniziative del sindaco La Pira per studiare e lavorare per la pace, la giustizia e la convivenza fraterna nelle loro città. Al termine dell’incontro, sabato 23 febbraio, è stata firmata dagli uni e dagli altri a Palazzo Vecchio questa Carta «Un raggio di luce nell’ora più buia», come l’ha definita il cardinale Bassetti nel suo discorso conclusivo. «A dimostrazione del fatto che iniziative come questa non sono solo un sogno, ci sono i progetti di straordinaria importanza scientifica – si spiega ancora – che riguardano l'intera area del Mediterraneo e la Sardegna: il progetto internazionale Einstein Telescope, nell'area dell'ex miniera di Sos Enattos, nel comune di Lula, che aprirà una finestra del tutto inedita sull'universo, arrivando a rilevare i segnali della sua stessa origine, con importanti benefici per il territorio sardo, oltre che per l'intero tessuto economico dell'Italia Nascita e morte, vita e futuro nel nostro Mare».