Il talento di Bianca Frau conquista Musicultura
La cantautrice sassarese: "Per me essere arrivata alla finale è stata davvero un'esperienza unica e formativa"
Un successo finale solo sfiorato ma un grandissimo risultato quello ottenuto dalla sassarese Bianca Frau, 30 anni, che nei giorni scorsi ha partecipato a Macerata alla finalissima di Musicultura, il festival della canzone popolare e d’autore.
Dei 1187 partecipanti solo 8 sono arrivati alla finalissima che è stata vinta da Anna Castiglia con il brano “Ghali”. Bianca Frau, ritorna da questa esperienza con la grande soddisfazione di aver superato tutte le fasi preliminari e guarda ora con comprensibile fiducia alla prosecuzione del suo percorso artistico che a breve prevede anche l’uscita di un EP, un prodotto discografico che, per numero di contenuti musicali, si posiziona a metà tra il singolo e il classico “album”.
«Per me essere arrivata alla finale è stata un'esperienza unica e formativa. Sono state giornate intense e poi salire sul palco dello Sferisterio di Macerata è stato davvero magico».
Alla fine Musicultura ha sorriso ad Anna Castiglia che forse tra tutti gli 8 finalisti era quella più conosciuta per aver partecipato a X Factor e al concerto del 1° Maggio.
«Anna aveva un pezzo bellissimo, con un testo molto interessante. L’aria della competizione non si respirava quasi per niente, se non al momento della proclamazione dei vincitori dei premi. Tra noi otto finalisti si è creato un rapporto bellissimo di supporto e di sostegno».
Il brano che ha presentato è “Va tutto bene”, ci dice di cosa parla?
«“Va tutto bene” lo dico in maniera sarcastica, perché voglio andare un po’ contro i convenevoli per i quali bisogna sempre dire così, magari anche per non far pesare agli altri il proprio stato di malessere. E poi il brano parla anche della pressione sociale causata spesso dal giudizio altrui che ci porta a volte a non esprimere veramente ciò che siamo».
Dopo il Diploma al Conservatorio di Sassari in canto jazz ha deciso di andare a Bruxelles dove sempre in canto jazz ha ottenuto un master. Il brano però ha sonorità più elettropop che jazz.
«Sì, dopo gli studi jazz ho voluto allontanarmi un po’ da quel genere e sperimentare altro. Il pop mi è sempre piaciuto e il mio stile compositivo è sempre andato in quella direzione. Però in questo brano ci sono anche delle linee melodiche influenzate dal jazz perché oltre a studiarlo l’ho anche ascoltato e cantato tantissimo».
Ha inciso un singolo nel 2022 “Illumina” e tra un po’ uscirà un suo EP prodotto dal batterista francese Jean Prat, come è nata questa collaborazione?
«Ho inciso “Illumina” nel suo studio e mi ha detto che era interessato ad ascoltare altri miei brani. Io volevo approfondire anche altre sonorità ed è venuta fuori questa collaborazione che a breve porterà all’uscita del primo EP e che conterrà 4 brani».
Per ora non è interessata a percorsi legati alle sonorità tipiche della nostra isola?
«Per il momento no, ho sperimentato anch'io tantissimo e, per esempio, nei due anni di Conservatorio a Bruxelles lavorando con David Linx che in passato ha collaborato tantissimo con l’Orchestra Jazz della Sardegna e con Paolo Fresu. Ora sto seguendo una strada diversa anche se credo che la musica tradizionale e la lingua sarda facciano parte del mio bagaglio musicale».
Quali sono i suoi obiettivi futuri? Pensa ad esempio di provare altre esperienze come Musicultura?
«Sicuramente sì, mi piacerebbe tanto perché comunque per noi sono delle opportunità importanti di trasmettere la nostra musica e farla arrivare a più persone possibile. Musicultura mi ha dato anche una spinta in più nel credere nella mia musica e nella mia arte».