La Nuova Sardegna

Arte

Museo Man, la rinascita di Madre natura nel verosimile

di Alessandro Mele
Museo Man, la rinascita di Madre natura nel verosimile<br type="_moz" />

La galleria di Nuoro dalle 19 apre le sue porte a Diorama, l’esposizione curata da Chiara Gatti e Elisabetta Masala con Storyville

04 luglio 2024
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Il museo Man si trasforma in un gigantesco Diorama e diventa l’illusione in scatola di un mondo verosimile. «Vedere attraverso o all’interno di un qualcosa». È questo il significato del termine Diorama. In questo caso, vedere attraverso alcuni spaccati di mondi naturali o innaturali, popolati di vegetazioni vive o ricreate, in una prospettiva che ha come obiettivo, quello di rendere sempre più ambiguo il limite tra l’autentico e il rigenerato dall’intelligenza artificiale o riciclato.

«In un’epoca di mutamenti ecologici e sociali senza precedenti, con impatti che si estendono in maniera inedita attraverso tempo e spazio – commenta la direttrice del museo Man, Chiara Gatti –, è importante ripensare il nostro rapporto con il mondo e le sue rapide metamorfosi. Siamo di fronte ad una trasformazione ecologica globale che impone una riflessione profonda sulla condizione dell’essere umano, sulla storia della terra e sul nostro legame con le altre specie viventi. Ripensare la nostra relazione con il pianeta implica la ricerca di nuovi linguaggi e nuove forme di comunicazione».

Gli artisti selezionati, italiani e internazionali, offrono attraverso le loro opere, fra dipinti e sculture, installazioni e video, un ventaglio di interpretazioni che spaziano dalla creatività mimetica alla trattazione del post-naturale, fino all’ibridazione interspecifica. Poi, l’invenzione del paesaggio naturale alle inesplorate visioni dell’intelligenza generativa. «Uno degli obiettivi – spiega ancora Chiara Gatti – è quello di suscitare un dialogo critico e incentivare una riflessione sulla nostra posizione all’interno della biosfera e invitare a una rinnovata relazione con essa. Gli artisti si pongono così come catalizzatori di un cambiamento radicale, con la loro capacità di vedere oltre il visibile, ci invitano a gettare le basi di un immaginario diverso, che possa guidarci verso un futuro inclusivo e rispettoso di tutte le forme di vita». Il percorso di Diorama è avvincente e riassume tutte le peculiarità dell’universo declinate nelle varie forme. Al centro delle opere dei tanti artisti in esposizione, c’è madre natura. L’origine è il prologo del percorso, il formarsi della terra e della galassia. Il visitatore assiste allo spettacolo della genesi di quell’amalgama composta da materia ed energia oscura. All’insegna di parole chiave, quale organico e inorganico, natura/arte e le sue trasformazioni. Come una produzione in serra, il mondo naturale viene ricreato e imitato. Mimesi e rappresentazione animano le opere di Barragão, Kusumoto, Roberti, Illenberger, Bauer.

Ibridazioni, interspecismo e eco-distopia, sono scenari di un futuro prossimo che occupano la sezione dove germinano ecosistemi alieni, esiti del post-naturale, incontri con una alterità che impone di ridimensionare la prospettiva antropocentrica. Un tunnel di luce evoca un laboratorio per creature ibride di Massoulier, Grünfeld e Chiamenti; e culmina con una grande opera di Wangechi Mutu, madre terra fluida, che sovrasta un universo nel quale si fondono umani, animali e piante, alieni e terrestri.


 

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