Neri Marcorè condurrà il Festival di Tavolara, sullo schermo anche il suo “Zamora”
Il primo incontro fissato per domani a San Teodoro con lo spettacolo “Di mare e di vento Viaggio nella musica di Gianmaria Testa”
Un legame davvero indissolubile, che ha sospeso per qualche anno quel vortice di emozioni e talento, sorpresa e innovazione, per evitare di cadere nella routine, come quelle coppie che vivono in simbiosi ma in certi momenti devono solo brevemente allontanarsi per poi riprendere il cammino insieme. Neri Marcorè e il Festival del cinema di Tavolara sono un connubio che non si è mai dissolto, ma che riprende per questa 34esima edizione con vigore e idee. Marcorè sarà primo motore immobile del Festival “Una notte in Italia” di cui è riferimento artistico: dalla conduzione delle serate, alla musica, e, soprattutto, il cinema, con il suo film d’esordio da regista, “Zamora”, che sarà proiettato sull’isola di Tavolara sabato 20 luglio alle 21.
«L’aspetto cinematografico, tra i tanti ruoli che avrò quest’anno al Festival di Tavolara, è certamente quello principale, anche se in questi anni ci sono stati eventi come quelli musicali, ai quali ho partecipato grazie all’invito del mio amico Marco Navone – spiega Marcorè –. Quest’anno torno qui a Tavolara, dopo aver condotto per 10 anni e aver lasciato perché ho sempre il timore della routine, di correre il rischio di cadere nei cliché e fare cose con meno passione. In questi anni il festival è stato mirabilmente condotto da Geppi Cucciari, io ritorno molto volentieri per introdurre le proiezioni dei film, che alla fine sono i veri protagonisti». E poi c’è la fortunata coincidenza, o forse non è proprio frutto del caso, del suo ritorno con il primo film da regista, “Zamora”, dallo splendido romanzo del compianto Roberto Perrone, che rappresenta l’evento nell’evento del Festival di Tavolara 2024. «Per me è gioia e piacere poter proporre il mio primo film da regista al pubblico di Tavolara, sono felice, dopo tanti anni in cui ho condotto e sono stato qui anche come interprete, di potermi presentare come regista di un film che ho anche interpretato – sottolinea Marcorè –. Potrei dovermi intervistare da solo, non so come farò. Ma mi fa piacere, e se le arene estive sono tutte belle, qui nell’isola di Tavolara si respira un’aria unica, si vive un sentimento speciale, reso ancora più emozionante dal potermi mostrare al pubblico con quello che considero il mio gioiellino».
Poi la musica, un passaggio artistico mai marginale, quel cordone ombelicale che ha tenuto unito Marcorè a Tavolara anche quando non c’erano il cinema o le conduzioni. “Di mare e di vento. Viaggio nella musica di Gianmaria Testa” è il suo nuovo spettacolo che aprirà la settimana di incontri e proiezioni della 34esima edizione del Festival Cinema di Tavolara, martedì 16 luglio alle 21 a San Teodoro, nell’Oasi naturalistica “La Peschiera”. Nello spettacolo Marcorè omaggerà il grande musicista scomparso, seguendo le tracce del suo libro “Da questa parte del mare” e accompagnerà il pubblico con il rispetto e l’eleganza che hanno contraddistinto i suoi precedenti lavori di musica e parole sull’opera di Gaber e di De André. «Uno spettacolo serio, in cui si parlerà di migranti e lavoro, argomenti attuali negli ultimi anni», conferma l’artista marchigiano. Poi il futuro, alla vigilia del ventennale del suo binomio con Tavolara, dove arrivò per la prima volta nel 2005 con il film Il cuore altrove di Pupi Avati: «La spinta a proseguire nella regia c’è, ma senza fretta né ansia, non a caso ho debuttato a 57 anni – spiega Neri Marcorè –. I riscontri sono stati positivi da parte del pubblico e della critica, un’opera prima è un biglietto da visita importante per un regista, oltre al fatto di essere attore del mio film; essendo conosciuti si è anche più esposti rispetto al giudizio del pubblico e sono felice di non aver deluso le aspettative. Zamora mi somiglia nel bene e nel male, in tutto e per tutto, cosa che mi rende molto fiero».
In vent’anni sono cambiati Marcorè e il cinema italiano, ma si tratta del normale scorrere della vita, niente di rivoluzionario: «Come è cambiato Marcorè? Sono cambiato come tutti in 20 anni, la prima volta a Tavolara fu come ospite per “Cuore altrove”, il mio primo film da protagonista e che segnò l’inizio della mia carriera cinematografica – racconta l’attore e regista –. In questi 20 anni c’è tutto il cinema e la fiction che mi rappresentano, prima del 2003 avevo fatto poco cinema e con ruoli minori, da lì in avanti c’è stato un percorso in cui ho messo dentro il mio lavoro e fatto tante esperienze, con maggiori e minori soddisfazioni: certamente tutto questo è stato il bagaglio che mi ha consentito di gestire il set di Zamora. Posso dire che rispetto a 20 anni fa, quando sapevo bene cosa volessi, oggi lo so ancora meglio: quando hai meno tempo diventa cruciale fare scelte sempre più coerenti con la propria sensibilità e modo di pensare».
Insomma, l’appuntamento è fissato per martedì 16 a La Peschiera, a San Teodoro, con lo spettacolo su Gianmaria Testa e con la 34esima edizione del Festival di Tavolara.