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Buon Gusto – Speciale Vermentino

Trionfo al concorso nazionale, il miglior Vermentino è Spèra

Le vigne della cantina Siddùra
Le vigne della cantina Siddùra

Ha superato la concorrenza delle 145 etichette in rappresentanza di 94 cantine provenienti da sette regioni italiane

17 ottobre 2024
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Siddùra porta l’eccellenza della Sardegna in cima alla classifica dei campioni dell’enologia nazionale. La cantina dell’isola, infatti, ha conquistato il titolo di “Miglior Vermentino d’Italia” con Spèra, Vermentino di Gallura DOCG, a cui è stato riconosciuto l’ambìto titolo nell’edizione 2024 di “Premio Vermentino”: il concorso nazionale riservato al famoso vitigno a bacca bianca. Dopo il successo di Maìa, classificatosi primo nell’edizione passata, è stato Spèra a trionfare a Diano Castello, in Liguria, superando la concorrenza delle altre 145 etichette in gara, in rappresentanza di 94 cantine provenienti da sette regioni italiane.

Un successo importante per la cantina sarda e una conferma della qualità eccezionale delle uve coltivate e lavorate in Gallura: unica area italiana a poter vantare la DOCG del Vermentino. I risultati ottenuti dalla cantina sarda certificano la qualità del Vermentino DOCG: uno dei prodotti di punta per Siddùra, che nel suo percorso di crescita e grazie alle strategie adottate dalla squadra coordinata da Mattia Piludu è riuscita a conquistare il titolo più ambito.

«Vermentino vuol dire Sardegna. È il vitigno che immediatamente riconduce alla nostra Regione – spiega Mattia Piludu, direttore generale di Siddùra –. La Gallura, grazie alla DOCG, rappresenta il fiore all’occhiello della produzione isolana. Nessun’altra regione italiana può vantare una denominazione di origine controllata e garantita del Vermentino. Questa specificità assegna alla Sardegna, e alla Gallura in particolare, un ruolo preminente a livello nazionale nella coltivazione e nella commercializzazione di un vino che, peraltro, sta crescendo e si sta imponendo con grande forza nel mercato nazionale. Il premio assegnato a Spèra conferma il percorso che la nostra cantina sta facendo, mettendo la qualità dei vini al centro delle nostre scelte strategiche. I riconoscimenti che stiamo ricevendo, in diversi concorsi e con diverse etichette, dimostrano che la Sardegna è in grado di produrre vini di eccellenza, che meritano un posto di rilievo nel panorama enologico italiano».

«Con questo prestigioso riconoscimento – sottolinea Massimiliano Farci, direttore commerciale della cantina – viene confermata ancora una volta la bontà del progetto Siddùra, ovvero la produzione di vini autoctoni sardi di alta qualità al giusto prezzo. Infatti, dopo essere stato valutato come miglior vino per la storica guida “Berebene”, curata dal Gambero Rosso, il Vermentino Spèra ha ottenuto un apprezzamento sempre più crescente da parte dei consumatori finali, sia nazionali che internazionali».

La produzione del miglior Vermentino italiano poggia sulla cura dei dettagli sia nei campi, sia nel lavoro in cantina. «Spèra presenta un profilo sensoriale complesso, traendo ispirazione proprio dalle sostanze odorose che derivano dall’uva, che influenzano in maniera considerevole la componente aromatica di questo vino. Le caratteristiche olfattive di Spèra – spiega l’enologo Dino Dini – sono direttamente influenzate dalla varietà delle uve impiegate, vinificate a Siddùra, e viene perciò definito un vino “varietale. Per giungere a questo risultato, bisogna prendersi cura prima delle vigne, poi della cantina, e lavorare su ogni più piccolo dettaglio per preservare quell’importante bagaglio di sostanze che l’uva porta con sé e che rendono unico questo vino». Un lavoro di precisione che inizia in campo, durante le fasi di coltivazione, e prosegue nella vendemmia, dove le uve vengono selezionate.

«Questo premio – conferma Luca Vitaletti, agronomo di Siddùra – gratifica il lavoro fatto in campo. La qualità di un vino nasce nei filari, in tutto il processo di coltivazione del Vermentino. Nonostante le incognite derivanti dai cambiamenti climatici, con impegno e attenzione costante riusciamo a garantire la qualità di questo vitigno che solo in Gallura raggiunge la più alta classificazione».

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