Golden Globes: trionfa The brutalist, Vermiglio superato da Emilia Perez
Migliore attrice è la brasiliana Fernanda Torres, originaria di Bonarcado
Dopo la serata degli Oscar quella dei Golden Globes rappresenta l’appuntamento più glamour del cinema internazionale, con i premi che anticipano di un paio di mesi gli Academy Awards e danno anche importanti indicazioni sui possibili vincitori della statuetta più ambita. Potrebbe quindi profilarsi una sfida tra “The Brutalist” ed “Emilia Pérez” che hanno trionfato nelle due sezioni, rispettivamente miglior film drammatico e miglior commedia o musical, con le quali si dividono i Golden Globes a differenza degli Oscar dove la categoria è unica e quindi la sfida si fa ancora più serrata.
Il film di Brady Corbet, premiato anche per la regia, ha inoltre portato il riconoscimento per la più apprezzata interpretazione maschile al protagonista Adrien Brody che guida il ricco cast del lungometraggio dove trova spazio l’attore di origini sarde Alessandro Nivola, nipote del grande artista oranese Costantino emigrato in America all’inizio della Seconda guerra mondiale.
Presentato in anteprima a Venezia, “The Brutalist” è incentrato su un architetto ebreo-ungherese scampato all’Olocausto e dovrebbe uscire nelle sale italiane il 6 febbraio. Dalla Mostra del cinema è passato anche “Io sono ancora qui” di Walter Salles, dove si racconta attraverso la storia di una famiglia la dittatura in Brasile negli anni Settanta, con protagonista Fernanda Torres che ai Golden Globes ha conquistato il riconoscimento per la miglior interpretazione femminile in un film drammatico.
Un premio un po’ a sorpresa quanto meritato per l’attrice la cui bisnonna era di Bonarcado, paese in provincia di Oristano che la madre Fernanda Montenegro, altra grande interprete del cinema brasiliano e presente in una scena alla fine del film, visitò qualche anno fa alla ricerca delle sue origini sarde. Anche “Io sono ancora qui” uscirà presto nelle sale, a partire dal 30 gennaio.
Per quanto riguarda i lungometraggi candidati come commedia o musical, c’è stato il grande trionfo di “Emilia Pérez” diretto da Jacques Audiard (nei cinema da questo giovedì) che ha ottenuto oltre al riconoscimento principale anche quello all’attrice non protagonista grazie alla prova di Zoe Saldana e quello come miglior film straniero dove concorreva anche l’italiano “Vermiglio” di Maura Delpero arrivato nella cinquina dei finalisti.
Da sottolineare poi il premio come miglior attrice, anche se inserire tra le commedie il body horror “The Substance” appare quantomeno strano, a Demi Moore. Una rivincita per lei, sex symbol oggi sessantaduenne, che in carriera non aveva mai vinto premi importanti e al contrario collezionato diversi Razzie Awards per le pessime interpretazioni.
Tra gli attori il premio è invece andato a Sebastian Stan, protagonista di “A Different Man”, mentre “The Challengers” di Luca Guadagnino è riuscito a vincere almeno per la miglior colonna sonora firmata da Trent Reznor & Atticus Ross.
Ma i Golden Globes, altra differenza con gli Oscar, non guardano soltanto al cinema e premiano come sempre anche le serie. E tra le storie a puntate a trionfare è stata “Shogun”, ambientata nel Giappone feudale, con ben quattro riconoscimenti che oltre al progetto danno valore alle interpretazioni degli attori nipponici premiati: Hiroyuki Sanada, Tadanobu Asano e Anna Sawai.
La giuria del prestigioso premio arrivato alla 82esima edizione è stata convinta poi da “Hacks”, come miglior serie comica o musical, con l’interprete principale Jean Smart che ha vinto tra le attrici arrivate in nomination. Tra protagonisti e protagoniste del piccolo schermo da ricordare anche i riconoscimenti a Jeremy Allen White per “The Bear”, Colin Farrell per “The Penguin” e Jodie Foster premiata per la sua performance in “True Detective: Night Country”.
Un riconoscimento anche per Baby Reindeer, nella categoria in cui si sceglieva la miglior miniserie o film per la televisione, con in più la statuetta dorata sormontata da un globo per Jessica Gunning come attrice non protagonista.