La Nuova Sardegna

Per un chitarrista o un bassista la messa a punto dei propri strumenti è fondamentale. Salire sul palco sapendo che lo strumento è in ordine, con un “set up” perfetto, trasmette tranquillità e consente di concentrarsi sull’esibizione, sulle emozioni, senza essere distratti da piccoli o grandi problemi tecnici. Il liutaio algherese, ma ormai sassarese di adozione, Stefano Mura, per tutti “Alchimede”, 38 anni, ha visto passare nel suo laboratorio di viale Caprera, centinaia di musicisti. Dai semplici appassionati, ai professionisti, fino a vere celebrità. L’ultimo, in ordine di tempo, è il grande Cristiano De André, che tra una settimana inizierà un tour che lo porterà in giro per l’Italia e che ieri ha passato la mattina da Stefano. «Lavorare sulle chitarre di De André è impegnativo – spiega Stefano Mura –, senti addosso una grande responsabilità. Però è bello e dà soddisfazioni». 

Mura, oltre a occuparsi di aggiustare chitarre, bassi e mandolini, e fare i vari set up, costruisce da zero questi strumenti musicali, in tutte le sue varianti: dalle classiche alle acustiche, dalle elettriche alle folk.

Mura è anche un grande chitarrista, specializzato nel genere death metal. Il fatto curioso è che uno dei più grandi chitarristi mondiali di questo genere, Trevor Peres, della band americana Obituary, è venuto a Sassari per farsi costruire una chitarra proprio da Alchimede. «L’ha chiamata “black death” – racconta il liutaio –. Siamo diventati amici e la Fender che lui suonava nei videoclip che vedevo negli Anni 90, ora è qui nel mio laboratorio:me l’ha regalata una delle ultime volte che è venuto a trovarmi». Altro musicista che ha scelto l’artigiano di viale Caprera è il celebre chitarrista di origini sarde Patrick Mameli, fondatore della band olandese Pestilence: «Ho realizzato per lui due chitarre, altro lavoro che mi ha dato grande soddisfazione».