L’esperimento comico di Mario Coco: uno spettacolo che dura 25 ore consecutive
L’idea di uno show con monologhi, musiche e omaggi: sul palco più di un giorno intero
Uno spettacolo comico di venticinque ore consecutive, mai visto prima, tra monologhi, musiche e omaggi che pongono al centro l’essere umano e uno dei suoi tratti più distintivi: la mitomania, cugina dell’apparenza. Sul palco un solo protagonista, Mario Coco, autore e interprete di un mitomane a cui viene accettato, contro ogni previsione, di esibirsi.
Al locale cabaret “Ciao Amici” di Roma, dalle ore 20 di venerdì 21 marzo alle ore 21 di sabato 22 marzo, andrà in scena un esperimento sociale che metterà a dura prova pubblico e attore: "Venticinque ore - ovvero Manuale inutile su come apparire e salvare il mondo". Tante le domande a cui si cercherà di rispondere: Cos’è l’arte, cosa rappresenta e dove stiamo andando, ma soprattutto, è ancora possibile osare?
Più di un giorno in scena. Venticinque ore è un esperimento inedito, da dove è nata l’idea dello spettacolo?
«Non una singola idea, ma un raggruppamento di tante nate recentemente, guardandomi intorno e capendo gli umori del pubblico. Pensavo che lavorare su un progetto simile sarebbe stato interessante, in un contesto molto spontaneo e stravagante, in linea con il locale che ci ospita. Il pubblico può entrare e uscire quando vuole, mangiare e bere a propria discrezione e viversi lo show come preferisce. È un’opera di libertà».
Da solo sul palco, lassù hai già pensato cosa fare? Sarà più una prova mentale o fisica?
«Interagirò col pubblico. Quei momenti sono autentici, ma dietro ai pezzi che porto c’è una trama specifica. La storia di un mitomane che non riesce a sfondare come showman, in una società confusa e bombardata dalle immagini, caratterizzata da un contesto saturo di artisti e spettacoli. Allora progetta uno spettacolo di venticinque ore, pensando che non verrà accettato. Ma viene accettato e non si può più tirare indietro. Si parla dell’incrocio fra essere scansafatiche e professionisti della scena. Come alcuni personaggi della commedia italiana, divenuti eroi proprio così, grazie a questa contraddizione. Poi penso che sarà una fatica mentale quanto fisica. Mentale per gestire tutto lo spettacolo, quindi i monologhi, l’ordine, e fisica perché sarà una scoperta anche per me, un’impresa nuova da questo punto di vista».
La mitomania e l’apparire sono l’essenza di “Venticinque ore”. Perché questa scelta?
«Credo che nei lavori del passato e recenti, la mitomania è sempre stato l’argomento principale. La mitomania è cialtronesca, fa parte dell’essere umano. Ancora oggi è un argomento centrale, che può attirare l’attenzione, può far sorridere. Nei miei one-man show porto dietro questo personaggio: il mitomane. Una figura che sta alla base della nostra società, che può essere falsa ma anche pura. È fuori dal reale, anche perché la società è così e ti porta ad esserlo. Il personaggio espresso è figlio dei nostri tempi, tempi in cui la mitomania è alla base dei rapporti umani e lavorativi. Forse il protagonista non vorrebbe neppure esserlo, per questo a volte si ritrova in situazioni sconvenienti».
Cosa ti auguri che resti al pubblico?
«Spero che resti impresso ciò per cui nasce questo spettacolo, la voglia di sperimentare. Spero anche che questa maratona non venga scambiata per presunzione. I ragazzi di “Ciao amici” sono stati gentilissimi a concedermi lo spazio, spazio che permetterà la realizzazione di uno spettacolo diverso, in grado di regalare al pubblico qualcosa di alternativo. Io spero che, soprattutto per i giovani confusi al giorno d’oggi, l’opera possa spronarli a tentare sempre di fare qualcosa. A trovare la forza per seguire vie strambe e curiose, non stando alle sovrastrutture della società».
Mario Coco è un attore comico, autore e regista ormai conosciuto per i suoi diversi contributi in programmi televisivi di rilievo nazionale. Siciliano, di Piedimonte Etneo, dopo la realizzazione di diversi cortometraggi e lungometraggi indipendenti e gli studi teatrali, spalleggia Francesco Scimemi nella trasmissione televisiva di Salvo La Rosa "Meraviglioso" (7 Gold, 2016) diretta da Luca Alcini. Seguono interventi nei programmi Rai "Dopo fiction" (Rai Uno, 2017) con Nino Frassica e Flavio Insinna, "Domenica in" (Rai Uno, 2017) con Pippo Baudo, e in quattro edizioni di "Stracult" (Rai Due). Inoltre, scrive e dirige il cortometraggio "Cipria e Caffè", che riceve il premio Miglior colonna sonora - composta da Attilio Pace - alla Mostra d'Arte Cinematografica "Vittorio De Sica" di Sora. Dopo importanti esperienze fra il 2018 e il 2023, nel 2024 entra a fare parte del cast della serie “Don Matteo”, in cui interpreta l’Appuntato Mario La Talpa nei nuovi episodi della quattordicesima stagione. A conclusione della serie “Doc 3” su Rai Uno, va in onda un crossover, in cui è in scena con Nino Frassica, Luca Argentero e Raoul Bova. Nello stesso anno è protagonista di alcuni sketch e finti trailer di Maccio Capatonda per “Gialappa’s Show” su Tv8. È anche ospite con Nino Frassica e Pietro Pulcini della trasmissione di Chiara Francini “Forte e Chiara” su Rai Uno.