La Nuova Sardegna

La tragedia

Il giallo dei fidanzati, gli investigatori: «Manola Mascia e Paolo Durzu sono scivolati dalla scogliera»

di Luciano Onnis
Il giallo dei fidanzati, gli investigatori: «Manola Mascia e Paolo Durzu sono scivolati dalla scogliera»

Non sembrano esistere più dubbi: i due innamorati hanno perso la vita per una tragica circostanza

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Cagliari Tutto sembra chiarito, la storia d’amore di Manola e Paolo, nata due anni fa, si è interrotta martedì pomeriggio per una disgrazia nel suggestivo scenario di Cala Fighera, prolungamento a ovest della Sella del Diavolo. Ieri mattina il mare ha riconsegnato anche il corpo di Paolo Durzu, il trentatreenne di Quartu fidanzato di Manola Mascia (29 anni, cagliaritana), trovata morta in acqua nella tarda mattinata di martedì scorso.

La tragedia Non sembrano esistere più dubbi: i due innamorati hanno perso la vita per una tragica circostanza. Sono caduti in mare dalla scogliera a picco di Cala Fighera mentre effettuavano un’escursione sul costone roccioso, percorso di straordinario fascino ma anche pericolosissimo, tant’è che l’accesso al promontorio a strapiombo sul mare è interdetto anche se non segnalato opportunamente. Infatti, è un percorso prediletto dagli escursionisti, senza che nessuno valuti seriamente i pericoli. Secondo la ricostruzione della tragedia degli investigatori della Squadra mobile, dei Vigili del fuoco e della Guardia costiera, i due fidanzati sono precipitati insieme per una quarantina di metri, finendo fra gli scogli. Possibile – è un’ipotesi – che uno dei due sia scivolato mentre camminava sulle rocce franose, e viscide per l’umidità, con l’altro che ha provato a trattenerlo finendo però con l’essere trascinato a sua volta nella caduta. Un’ipotesi sposata sin da subito dal capo della Squadra mobile, Davide Carboni, esperto escursionista. Non ha mai creduto che potesse essere successo altro, pur senza escluderlo a priori, e che dietro la tragedia potesse nascondersi un omicidio-suicidio. Gli investigatori aveva accertato che fra Manola e Paolo il rapporto era molto sereno e che nessuno dei due presentava aspetti depressivi, tanto meno di gelosia.


Il recupero del corpo Erano le 9.35 di ieri quando la squadra Saf dei Vigili del fuoco e i militari della Guardia costiera, che avevano ripreso le ricerche fin dalle prime luci del giorno, hanno individuato un corpo incastrato in un anfratto a una decina di metri dal punto in cui era stato ripescato il corpo di Manola. Ancor prima erano tornati al parcheggio sotto Cala Fighera anche i genitori di Paolo Durzu, alla ricerca spasmodica di notizie sulle ricerche del figlio. Quando hanno visto l’animazione improvvisa fra gli operatori dei Vigili del fuoco (presenti con 25 unità), della polizia (Mobile e Scientifica) e della Guardia costiera, hanno capito anche loro che qualcosa era successo. È toccato poi all’ammiraglio Giovanni Stella, comandante della direzione marittima e della Capitaneria di porto di Cagliari, il compito di dar loro la notizia, abbracciandoli entrambi, del ritrovamento del corpo del figlio. «Bisogna far qualcosa per impedire l’accesso alle persone sul costone di Cala Fighera – ha commentato l’ammiraglio Stella –, troppa gente non si cura dei pericoli e rischia la vita». Sono stati gli stessi genitori, quando la salma è stata recuperata con il verricello dell’elicottero della Guardia costiera e portata nel piazzale interno del ristorante La Paillote, a ridosso della scogliera, a effettuare il riconoscimento.

Gli esami Al momento del recupero del corpo c’era anche il medico legale Roberto Demontis. A Paolo erano rimasti solo i jeans, mentre gli altri indumenti erano strappati e sparsi fra gli scogli. A un primo esame autoptico esterno, è stata riscontrata una frattura nel cranio, verosimilmente procurata nella caduta sugli scogli. Ieri sera, poi, è stata completata l’autopsia su Manola, con la conferma dell’assenza di segni di violenza oltre ad alcune escoriazioni e un trauma cranico riportati dalla caduta sulla scogliera. Questa mattina sarà effettuata quella sul fidanzato. Anche questa seconda autopsia non dovrebbe rivelare altro rispetto all’esame esterno. La storia d’amore dei due giovani innamorati è finita, dunque, con la tragica passeggiata di martedì a Cala Fighera.

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