La Nuova Sardegna

Il personaggio

Salvatore Corazza, il batterista di Ozieri che ha suonato con i giganti della musica: da Bocelli a BB King

di Federico Spano

	Salvatore Corazza (a sinistra) con BB King (al centro)
Salvatore Corazza (a sinistra) con BB King (al centro)

Il grande musicista sardo: «Io, George Benson e il suo fratellastro appena conosciuto»

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Una vita per la musica, la musica compagna di vita. Dalla scoperta della batteria, ammirando da bambino le band provare nelle salette di Ozieri negli Anni 60, alle esibizioni internazionali sul palco con BB King, Patti Smith e Tom Jones, quello di Salvatore Corazza è un percorso artistico straordinario, unico, ricco di soddisfazioni e viaggi, ma anche di rinunce.

Corazza ha iniziato a suonare la batteria a 11 anni e non ha più smesso. Dopo una lunghissima carriera in giro per il mondo, suonando in tournée con musicisti del calibro di Andrea Bocelli, Fiorella Mannoia, Riccardo Cocciante, Renato Zero, Il Volo, Ornella Vanoni, Mike Francis, ancora oggi si esercita ogni giorno e insegna l’arte di questo straordinario strumento a decine di studenti. Da un po’ di tempo è tornato a vivere in Sardegna, dopo una lunga vita a Roma, e proprio qui, nell’isola, sono innumerevoli i batteristi che hanno imparato grazie ai suoi consigli e alle sue lezioni.

Per raccontare la carriera di Corazza non basterebbero le pagine di un libro. Basti pensare che, in tv, ha lavorato alla Corrida di Corrado, nel programma Avanzi di Guzzanti, con Johnny Dorelli e Gloria Guida in Finalmente Venerdì su Canale 5, ha fatto parte per cinque anni dell'orchestra del Maurizio Costanzo Show, e ha suonato anche a Carràmba con Raffaella Carrà. E poi ha partecipato a ben sei edizioni del Concerto di Natale in Vaticano, trasmesso in mondovisione.

Gli esordi

Tornando all’inizio della sua carriera, a scoprire il talento di Corazza furono i Savages, una band sassarese che convinse i suoi genitori a farlo trasferire in città, a spese dei musicisti, per suonare con loro. Il giovane Salvatore aveva appena 15 anni e andò a vivere lontano da casa. Due anni e tantissimi concerti dopo, la sua famiglia si trasferì a Cagliari e i genitori gli imposero di seguirli. Lì, dal 1971 al 1975, suonò con Piero Marras (al secolo Piero Salis) nel Gruppo 2001, con il quale nel 1985 registrò Abbardente, il suo primo lavoro in sardo. Ma la sua voglia di crescere e migliorare lo portò a trasferirsi a Bologna, dove suonò per un po’ nelle balere, facendo musica dance Anni 70-80. Durante un seminario jazz a Siena, il docente Bruno Biriaco lo incoraggiò a fare un salto di qualità: «Uno come te dovrebbe suonare a Milano o a Roma». E Roma fu.

Nella capitale, nel 1981, Corazza entrò nell’orchestra di Domenica In. L’esperienza durò solo un anno, ma fu un trampolino di lancio: da lì in poi suonò con artisti straordinari, registrò dischi con Fiorella Mannoia, Andrea Bocelli, Giorgia, Riccardo Fogli, Gegè Telesforo, e salì sui palchi con Massimo Ranieri, Nek, Spagna, i Pooh, Gino Paoli.

Gli incontri

Una delle esperienze che ricorda con più gioia è quella del Concerto del Giubileo del 2000: «Abbiamo suonato davanti a 2,5 milioni di persone, in mondovisione. Era una bella responsabilità tenere il tempo con 80 elementi d’orchestra e 100 coristi. Le distanze tra il direttore e i musicisti, il caldo afoso, e gli artisti che si alternavano freneticamente, richiedevano una capacità di concentrazione straordinaria. Il tutto davanti allo sguardo di Papa Wojtyla, che dirigeva con mani sapienti il 4/4 che stavamo eseguendo. Pensai: “Che Dio ce la mandi buona…”».

Altro ricordo unico è legato a BB King, con cui suonò in un’edizione del Natale in Vaticano: «A Wojtyla, che gradì compiaciuto, regalò una delle sue chitarre. A noi regalò il fermaglio con Lucille (il nome della sua chitarra), che purtroppo non trovo più… ma nelle mie orecchie è rimasto indelebile quel suono stupendo».

Con il maestro Peppe Vessicchio, direttore d’orchestra notissimo in tv grazie a Sanremo e ad Amici, Corazza ha un rapporto di amicizia di lunga data: «Abbiamo organizzato dieci anni di concerti in Umbria, con l’orchestra sinfonica e la Pfm, con Giorgia e Ornella Vanoni insieme, unica data assoluta, un concerto dedicato a Fabrizio de André con Antonella Ruggiero e Francesco Di Giacomo (voce del Banco di mutuo soccorso, ndr). Questo a fronte di una amicizia che ci lega tanto e ci ha portato a realizzare tante iniziative creative».

Con Il Volo, il trio di tenori di fama mondiale, il batterista di Ozieri ha fatto tournée dal 2013 al 2017, con tappe in America, Europa e Russia. «Sono stati anni intensissimi di musica e loro sono tre straordinari professionisti».

Un racconto a parte merita l’incontro di Corazza con George Benson, il leggendario chitarrista e cantante statunitense, autore di successi planetari come Give Me the Night. «Era il 1983 quando mi chiamò Flavio Ibba, amico e talentuoso bassista sardo – da più di 30 anni punto di riferimento nella musica per pubblicità – per suonare con il trio della straordinaria Carol Welsman in un locale vicino agli Champs Élysées, a Parigi. Una sera comparve il nostro idolo, in città per un concerto al Bercy. Si avvicinò al pianoforte e gli chiedemmo di unirsi a noi. Accettò subito: fu un’emozione incredibile. A notte fonda, ci confidò un fatto personale.

Il padre, in punto di morte, gli aveva chiesto di ritrovare un fratellastro nato da una relazione avuta a Marsiglia durante la Seconda guerra mondiale. Finalmente l’aveva trovato, ma era spaventato dall’incontro. Il giorno dopo, arrivò con una Rolls Royce: l’uomo era alto, la moglie esile e bionda, di umili origini. Nessuno dei due sapeva chi fosse George Benson. Facemmo da interpreti e li accompagnammo anche al suo concerto. Ricordo l’espressione dei due, come se fossero finiti su un altro pianeta. Il giorno dopo tornarono a Marsiglia. Benson era triste: il tempo e la lingua avevano impedito qualsiasi legame. Ma ci ringraziò profondamente. Averlo aiutato in quel momento così intimo è stato un onore che non dimenticherò mai».

Il presente

Oggi Salvatore Corazza continua instancabile la sua attività. Il progetto a cui sta lavorando, in veste di direttore artistico e produttore esecutivo, è uno spettacolo multimediale che andrà in scena a ottobre al Teatro Astra di Sassari, dedicato all’artista sassarese Edina Altara. «È la storia di una pittrice che è riuscita ad affermarsi nel ’900 in un mondo dominato dagli uomini. Una donna sassarese che è riuscita a fare dell’arte la sua vita». Esattamente come Salvatore Corazza, che ha fatto — e continua a fare — della musica la sua gioia di vivere.

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