La Nuova Sardegna

Il Natale, una delle festività più celebrate al mondo, ha radici profonde nella religione e nelle tradizioni culturali. La sua celebrazione, che oggi si associa alla nascita di Gesù Cristo, ha origini che risalgono a diverse pratichepreesistenti. La data del 25 dicembre è stata scelta nel IV secolo d.C. per commemorare la nascita di Gesù. Prima di allora, i cristiani celebravano la nascita di Cristo in diverse date. La scelta del 25 dicembre coincide con la festività pagana del Sol Invictus, il "Sole Invitto", che festeggiava il solstizio d'inverno e il ritorno della luce. Questo periodo dell'anno, caratterizzato da notti lunghe e giorni brevi, simboleggiava la vittoria della luce sulle tenebre. L'integrazione di elementi pagani nelle celebrazioni cristiane è stata una strategia comune per facilitare la conversione delle popolazioni pagane, rendendo il cristianesimo più accessibile. Prima dell'adozione del Natale cristiano, molte culture celebravano festività invernali. I Romani celebravano i Saturnalicon banchetti, scambi di doni e libertà temporanea. Anche le popolazioni germaniche e celtiche celebravano lo Yule, un festival che onorava il solstizio d'inverno, con rituali che includevano l'albero di Yule, precursore dell'albero di Natale. Con il passare dei secoli, il Natale ha assorbito varie tradizioni. L'usanza di decorare alberi, originariamente tedesca, è stata adottata in Europa e negli Stati Uniti. Il personaggio di Babbo Natale si basa su San Nicola, un vescovo del IV secolo noto per la sua generosità. La figura di Babbo Natale, così come la conosciamo oggi, è stata influenzata da racconti e illustrazioni del XIX secolo.

Oggi, il Natale è una festività che trascende le origini religiose, diventando un momento di celebrazione familiare e comunitaria. Le tradizioni variano da paese a paese, e l'essenza del Natale rimane: l'idea di donare, di stare insieme e di celebrare la gioia.

*Alexandru studia all’istituto Deffenu di Olbia