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L’ansia da prestazione può stravolgere il senso della vita non solo scolastica

di Chiara Puggioni*
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Ormai si dà troppa importanza al voto e al giudizio altrui, quindi si spera di non essere “etichettati” in modo sbagliato

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L’ansia da prestazione scolastica è uno stress causato dalla paura di non essere all’altezza delle aspettative. Questo problema è sempre più comune tra i giovani per vari motivi: ormai si dà troppa importanza al voto e al giudizio altrui, quindi si spera di non essere “etichettati” in modo sbagliato, soprattutto dagli insegnanti, solo perché magari è un brutto periodo e non si riescono ad ottenere buoni risultati. In più se non riusciamo ad arrivare a ciò che ci eravamo imposti, perdiamo la volontà di continuare a studiare o di migliorare; inoltre penso che sia sbagliato, da parte dei familiari, aspettarsi sempre dei risultati eccellenti, ma anche il confronto tra compagni di classe può demoralizzare uno studente che cerca di impegnarsi ma non riesce a raggiungere l’obiettivo e ha bisogno di più tempo.

Purtroppo tutto questo può avere delle conseguenze, come ad esempio: la perdita di concentrazione, durante la lezione o a casa mentre si cerca di capire argomenti o concetti, che determina il rendimento scolastico; il timore di fallire che impedisce di provare a dire o a fare qualcosa per paura di sbagliare; in alcuni casi tutto questo può portare anche ad un isolamento dagli amici e dai compagni e si perde la motivazione.

Per affrontare questo tipo di ansia gli studenti possono cercare di pianificare e organizzare meglio lo studio così che aumenti la concentrazione e si riduca quel senso di sovraccarico di studio; oltre a ciò anche praticare uno sport o altre attività può aiutare a gestire lo stress e permette di avere un momento di svago per staccare e pensare ad altro, facendo così in parte riposare la mente. I genitori invece danno un loro contributo semplicemente sostenendo lo studente e dando più valore allo sforzo che al risultato. Infine, secondo me, è comunque importante affrontare un periodo “no” per vivere successivamente meglio e con più leggerezza situazioni simili; poiché, essendo un problema comune, l’ansia può essere gestita e superata con l’aiuto e la giusta motivazione da parte di amici, familiari, compagni o da chi riteniamo più opportuno.

*Chiara studia al liceo scientifico “G. Spano” di Sassari.
 

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