La Nuova Sardegna

Da poco più di una settimana sono ricominciate le scuole e questo per molti, sia docenti sia studenti, è affrontato con più o meno voglia. Certo non c’è dubbio che dopo le vacanze natalizie, tra cenoni, pranzi gustosi e uscite comiche, tornare alle attività pre vacanziere è pesante più o meno a seconda della persona. Una cosa che però va notata è la motivazione che colpisce ognuno: ad alcuni viene meno, che vogliono continuare lo svago e il riposo, senza trascorrere la mattinata e, in alcuni casi, il pomeriggio tra le mura di un edificio che, a seconda di molti fattori sia interni che esterni sia al soggetto che all’istituzione, possano portare la giornata ad essere pesante e senza nulla di interessante.

In altri individui, al contrario, anche se col desiderio di continuare il tempo leggero delle vacanze, riescono a trovare la spinta motivazionale a ritornare. Certo, esistono anche persone a cui piace andare a scuola e seguire le lezioni (che siano la maggioranza o la minoranza dipende da istituto a istituto e da classe a classe), ma nelle persone che vedono e frequentano la scuola con una voglia variabile, il farsi venire una motivazione per andarci è una caratteristica molto ammirevole. D’altronde la scuola, soprattutto quella superiore, è il luogo che ti preparerà ad affrontare il mondo del lavoro e, in parte, quello degli adulti. C’è da aggiungere che, purtroppo, la scuola italiana non eccella molto a differenza delle sue compagne europee (ironico, data la grande quantità di figure di spicco del paese), una caratteristica che molti giovani hanno notato e questo può essere una delle ragioni del crollo motivazionale di molti studenti, anche tra i più assidui e convinti frequentanti. Se la motivazione di tornare a scuola dopo le vacanze vacilla spesso tra molti studenti, riuscire e imparare a trovarla può influire e aiutare sia nuove che generazioni di studenti ad andare avanti nel loro percorso nel mondo degli adulti.

*Giuseppe è uno studente del polo tecnico Devilla di Sassari