La ricerca del consenso altrui può diventare tossica
Le dipendenze affettive sono diffuse ma sottovalutate
Quante volte abbiamo sentito parlare di dipendenze da alcool, droghe, fumo? Videogiochi,farmaci, giochi d'azzardo? Tante, tantissime volte. E non diremo troppe volte, perché non potrà mai essere argomento di cui si parlerà troppo. E invece, quanto spesso abbiamo sentito anche soltanto nominare le dipendenze più personali, legate al nostro comportamento, ai nostri sentimenti? Noi pensiamo che le dipendenze come quella affettiva siano sottovalutate. Quest'ultima è molto diffusa nella nostra società e colpisce per lo più le donne, ma nella realtà è dimostrato che la dipendenza affettiva si manifesta a volte anche negli uomini. Che cos'è la dipendenza affettiva? La psicologia definisce il soggetto dipendente come una persona che non riesce a prendere decisioni autonomamente, possedendo poca fiducia in sé stesso, e che deve sempre ricevere approvazione, affetto, attenzione dalle altre persone. La sua giornata, il suo umore, dipende tutto da ciò che gli danno gli altri. Ognuno di noi nasce per essere una persona a sé, un individuo indipendente che nel corso della sua vita dovrà relazionarsi con altri individui.
Ora invece pensiamo a come può essere la vita perdendo l’indispensabile autonomia personale. La dipendenza affettiva porta alla perdita di sé stessi, non lascia spazio a ciò che si vuole davvero, bensì ti introduce in un mondo dove l’unica cosa che conta è il pensiero della persona da cui si è dipendenti. Ogni piccolo istante sarà studiato immaginando la reazione di quella persona e ogni situazione avrà lo scopo di cercare di compiacerla, anche nei momenti in cui quella persona da cui si dipende non c’è, all’individuo affetto da dipendenza sembrerà fondamentale ricercare il suo consenso. Ma questa non è la realtà, è solo un ideale che ci si è creati e ottenere l’approvazione di quella specifica persona sarà l’unica condizione in grado di far stare bene l’individuo affetto da dipendenza. Uscire da questa situazione non sarà per nulla facile. Ogni mente ragiona in modo diverso e spesso anche conoscere completamente i propri pensieri può risultare difficile, ma la strada è che ognuno deve prendere coscienza dei propri punti deboli e agire di conseguenza. Perché l’illusione non sarà mai motivo di felicità, la felicità la si può trovare soltanto grazie a sé stessi.
*Giulia e Giulia studiano al liceo Spano di Sassari