Antonello Usai attacca Bruno: «Sente soltanto i sì»
ALGHERO. Sono sempre agitate le acque della politica algherese e in particolare quelle della maggioranza al governo della città sotto la guida di Mario Bruno. E le condizioni climatiche avverse, sul...
ALGHERO. Sono sempre agitate le acque della politica algherese e in particolare quelle della maggioranza al governo della città sotto la guida di Mario Bruno. E le condizioni climatiche avverse, sul piano politico, sembrano destinate a una ulteriore “agitazione” soprattutto dopo un intervento del leader storico dell’Udc algherese, Antonello Usai. Intervento probabilmente sollecitato dopo alcune illazioni che circolano nel mondo politico locale sulla possibilità di un nuovo ragionamento tra Bruno e l’Udc, condito magari da qualche mea culpa che, ricordiamo, qualche settimana fa ha lasciato la maggioranza, ritirato i due assessori dalla giunta, passando all’opposizione e riducendo in tal modo la rappresentanza consiliare dell’attuale amministrazione a 13 consiglieri contro i 12 dell’opposizione. «Non ci sono le condizioni per ripristinare l’alleanza politica - tuona Antonello Usai - non c'è niente di nuovo, il sindaco non ha fornito alcuna risposta alle nostre obiezioni sulla attività di governo. Siamo purtroppo convinti che Mario Bruno si sia ormai abituato ai sì, mentre a nostro giudizio deve ascoltare anche chi dice no». La navigazione di Bruno non è agitata soltanto sul versante dell’ex alleato Udc, ma anche in casa del Partito Democratico al quale il sindaco ha chiesto e ottenuto un incontro con il segretario Mario Salis. Recentemente l’intero direttivo dei Democratici di via Mazzini ha ribadito quanto già esposto dalla segreteria; per aprire un tavolo di confronto è necessario che Bruno azzeri la sua Giunta, cariche esterne comprese, una sorta di ammissione pubblica del fallimento dell’esperienza politica.
Oggi la perdita di tre consiglieri comunali pone Bruno in una condizione di palese debolezza e la richiesta di dialogo con il Pd aveva evidentemente lo scopo di individuare una alleanza almeno programmatica in grado di concludere la legislatura. «Il sindaco - aggiunge ancora Antonello Usai - sta camminando speditamente verso l’arrivo di un nuovo commissario. Per quanto attiene invece l’atteggiamento che i nostri consiglieri terranno in consiglio, sia ben chiaro che non faremo alcuna opposizione strumentale, se la coalizione al governo della città porterà in aula provvedimenti di interesse generale».
Quasi non fossero sufficienti le maestralate politiche, a creare qualche problema alla maggioranza, problema numerico si intende, c'è la situazione di un consigliere comunale che vive a Roma con la famiglia e che non sempre può rispondere alle convocazioni della assemblea civica. Ed è probabilmente anche per queste ragioni che il consiglio non viene convocato su questioni di stretta attualità e nonostante le richieste che giungono dalle opposizioni, come nel caso della riforma degli enti locali e più recentemente sulla situazione dell'aeroporto in relazione al presunto disimpegno di Ryanair. (g.o.)