Furti seriali, a giudizio una 47enne
Algherese, sposata, due figli, avrebbe colpito in diverse gioiellerie cittadine
2 MINUTI DI LETTURA
ALGHERO. Un’algherese di 47 anni, sposata, madre di due bambini, è stata rinviata a giudizio con l’accusa di furto continuato con destrezza. La donna per un paio di anni ha rappresentato per diverse oreficerie della città catalana una sorta di incubo in quanto con abilità non comune riusciva a carpire la fiducia di commesse e titolari mettendo a segno una serie di furti che secondo i carabinieri che hanno svolto le indagini ammonterebbero a un valore superiore agli 80 mila euro.
La dinamica nella quale agiva era decisamente convincente: si presentava ai banchi delle oreficerie elegantissima, con addosso anelli, bracciali e collane di valore, a volte si faceva accompagnare dalla anziana madre, altre dai bambini. Cercava sempre un pezzo particolare e ne chiedeva la visione. L’atteggiamento particolarmente raffinato era di quelli che davano credito, che la facevano una cliente di riguardo. Quando gli venivano sottoposti plateu di gioielli ne commentava la fattura da autentica esperta ma chiedeva sempre di vederne altri, non completamente soddisfatta. Mentre il titolare, o la commessa, prelevavano dalla cassaforte nuovi preziosi da soottoporle, con particolare destrezza si impadroniva di alcuni pezzi tra quelli che aveva davanti facendoli sparire nella sua borsa. Per tenere vivo il rapporto fiduciario con l’orefice , la donna acquistava di tanto in tanto qualche gioiello e lo faceva con i soldi recuperati dai Compro Oro dove vendeva i pezzi che aveva rubato in precedenza. Tutti i pagamenti avvenivano in contanti. Dalle indagini dei carabinieri risultano oltre 200 transazioni nei negozi che acquistano preziosi per circa un chilo e mezzo di oro. Per gli investigatori non è stato facile ricostruire i movimenti della donna nel corso degli ultimi due anni. Partendo da alcune denunce presentate da diversi orafi algheresi, i militari hanno eseguito numerosissimi controlli soprattutto nelle attività dei Compro Oro locali. È stata proprio la frequenza delle transazioni di vendita della signora a destare allarme. A quel punto sono scattati i controlli diretti sulla donna: pedinamenti, intercettazioni, verifiche personali ma anche domiciliari.
L'intero dossier è nelle mani del sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Sassari, Angelo Beccu. Va detto che parte dei preziosi sono stati recuperati e restituiti agli orefici che avevano subito il furto. Le indagini non sono comunque concluse in quanto i militari avrebbero individuato alcuni elementi che farebbero pensare che l’attività della donna potrebbe aver interessato altri centri della provincia di Sassari. (g.o.)
La dinamica nella quale agiva era decisamente convincente: si presentava ai banchi delle oreficerie elegantissima, con addosso anelli, bracciali e collane di valore, a volte si faceva accompagnare dalla anziana madre, altre dai bambini. Cercava sempre un pezzo particolare e ne chiedeva la visione. L’atteggiamento particolarmente raffinato era di quelli che davano credito, che la facevano una cliente di riguardo. Quando gli venivano sottoposti plateu di gioielli ne commentava la fattura da autentica esperta ma chiedeva sempre di vederne altri, non completamente soddisfatta. Mentre il titolare, o la commessa, prelevavano dalla cassaforte nuovi preziosi da soottoporle, con particolare destrezza si impadroniva di alcuni pezzi tra quelli che aveva davanti facendoli sparire nella sua borsa. Per tenere vivo il rapporto fiduciario con l’orefice , la donna acquistava di tanto in tanto qualche gioiello e lo faceva con i soldi recuperati dai Compro Oro dove vendeva i pezzi che aveva rubato in precedenza. Tutti i pagamenti avvenivano in contanti. Dalle indagini dei carabinieri risultano oltre 200 transazioni nei negozi che acquistano preziosi per circa un chilo e mezzo di oro. Per gli investigatori non è stato facile ricostruire i movimenti della donna nel corso degli ultimi due anni. Partendo da alcune denunce presentate da diversi orafi algheresi, i militari hanno eseguito numerosissimi controlli soprattutto nelle attività dei Compro Oro locali. È stata proprio la frequenza delle transazioni di vendita della signora a destare allarme. A quel punto sono scattati i controlli diretti sulla donna: pedinamenti, intercettazioni, verifiche personali ma anche domiciliari.
L'intero dossier è nelle mani del sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Sassari, Angelo Beccu. Va detto che parte dei preziosi sono stati recuperati e restituiti agli orefici che avevano subito il furto. Le indagini non sono comunque concluse in quanto i militari avrebbero individuato alcuni elementi che farebbero pensare che l’attività della donna potrebbe aver interessato altri centri della provincia di Sassari. (g.o.)