Il giallo dei fidanzati, cosa sappiamo sulle ricerche a Cala Fighera
Diverse le ipotesi degli investigatori, ma sarà fondamentale ritrovare il corpo del giovane. Trovato il cellulare di Paolo Durzu
Cagliari Nessuna traccia di Paolo Durzu, 32 anni di Quartu, il fidanzato di Manola Mascia, ventinovenne cagliaritana, trovata morta ieri 19 marzo in mare a Cala Fighera dopo essere verosimilmente precipitata dalla scogliera a picco. Le ricerche continuano incessantemente dalle prime luci del giorno da parte di guardia costiera (motovedetta ed elicottero) e vigili del fuoco con gli specialisti della squadra Saf.
Nella caletta di Cala Fighera, raggiungibile dopo aver percorso su un tratto particolarmente impervio della scogliera sovrastante, sono scesi non senza problemi anche il capo della squadra mobile Davide Carboni con i suoi collaboratori e il medico legale Roberto Demontis. Nella minuscola spiaggetta sono stati trovati, trasportati a riva dal moto ondoso la tracolla di un borsello (recuperato ieri) e un capottino nero trequarti da donna, che vanno ad aggiungersi al portafogli di Paolo Durzu trovato ieri dentro lo stesso borsello, in cui c’era anche il cellulare del giovane. Del corpo del giovane, però, nessuna traccia. Secondo logica, come ritengono i vigili del fuoco del Saf, se fosse anche lui precipitato in mare in quel punto, le onde avrebbero poi portato il corpo verso la caletta davanti alla quale è stato trovato quello di Manola Mascia.
Intanto gli investigatori della Mobile continuano con le indagini a tutto campo, senza escludere alcuna ipotesi. Una caduta accidentale di cui sono rimasti tragicamente vittime i due giovani fidanzati (anche se sulla morte di lui non c’è alcun riscontro oggettivo) o c’è dietro qualcos’altro. Gli investigatori hanno smentito che esista un testimone che ha visto la coppia avventurarsi ieri mattina sull’alta e impervia scogliera di Cala Fighera. Così come è stato smentito che i due fidanzati siano arrivati al parcheggio in auto, che poi non è stata ritrovata: nessuno dei due aveva la macchina e neppure uno scooter. L’ipotesi è quindi che siano arrivati a Calamosca con il bus del Ctm e che da lì siano partiti per una passeggiata a piedi sulla stradina pavimentata per il parcheggio del beach club La Paillote, da dove poi ci si arrampica verso il costone di Cala Fighera. Paolo Durzu, appassionato di trekking e gran conoscitore della zona, e la fidanzata Manola si sarebbero avventurati sull’alta scogliera, cadendo assieme direttamente in mare, forse nel tentativo di uno di loro di trattenere l’altro scivolato sulla roccia calcarea.
Sono tutte ipotesi che potranno essere maggiormente accreditate solo dall’eventuale ritrovamento del corpo del giovane. Intanto il medico legale Roberto Demontis effettuerà una Tac sulla salma di Manola Mascia e domani l’autopsia. Il corpo non presenta segni di violenza, solo qualche escoriazione e un trauma cranico compatibili con la caduta in mare dalla scogliera. Il professor Demontis ha anche confermato che a primo esame il corpo della ragazza non è rimasto a lungo in acqua, sembra meno di 24 ore.