Tonino Mura: questa è una rapina, una vergogna
NUORO. «Questa è una rapina!». Tonino Mura irrompe così, in questo fine agosto caldo e sonnolento. «La Tari? Una vergogna, non se ne può più, è una vera e propria rapina» insiste il barista...
NUORO. «Questa è una rapina!». Tonino Mura irrompe così, in questo fine agosto caldo e sonnolento. «La Tari? Una vergogna, non se ne può più, è una vera e propria rapina» insiste il barista pluritrapiantato. Infaticabile settantacinquenne che stavolta si arrabatta e ruggisce come un leone davanti alle bollette che il Comune ha appena recapitato a lui e tanti altri suoi colleghi. «Baristi sì, ma anche commercianti in genere» va avanti. Vice presidente della Confesercenti nuorese, dice che parla a titolo personale, che non è questione di associazione di categoria o no.
«È una questione di dignità» alza la voce dopo aver raccolto lettere e lamentele varie su e giù per la città. «Superfici moltiplicate, costi triplicati... errori evidentissimi» sottolinea. «Il nostro signor sindaco bene farebbe ad affidare a gente responsabile e competente gli accertamenti, non può il Comune mandare le cartelle da pagare e poi fare i controlli sugli eventuali errori delle stesse cartelle. La gente sviene davanti a certe cifre... ci sono colleghi hanno ricevuto mazzate da 10mila euro... e questa è la tassa sui rifiuti, poi arriverà la Tarsu e altre ancora e ancora... Il Comune deve darsi una mossa e rivalutare la questione. Le aziende sono già in grande sofferenza, vogliamo distruggerle una volta per tutte? O forse c’è qualcuno che dimentica che siamo quelli che diamo ancora qualche posto di lavoro?».
Una breve pausa, un respiro profondo. Il sudore cala sulla fronte. E di nuovo Tonino Mura sbotta: «Questa è una rapina nei confronti di chi lavora, della gente onesta». E via, a mostrare bollettini pre-compilati che gli hanno dato diversi negozianti di Nuoro come pure ristoratori, giovani e meno giovani. «Un disastro, una vergogna. In questi ultimi anni, i salassi sono aumentati a dismisura, non se ne può più, così ci saranno nuovi licenziamenti e sempre più disoccupati a spasso disperati». (l.p.)