La Nuova Sardegna

Nuoro

Il riciclaggio della plastica è il futuro

di Federico Sedda
Il riciclaggio della plastica è il futuro

Ottana, imminente il via all’iniziativa collegata al trattamento dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata

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OTTANA. Va avanti il progetto per il riciclaggio della plastica proposto dalla “WD Green Sardinia”, una società compartecipata dal gruppo di Paolo Clivati tramite Ottana Polimeri e dalla West Dock, una società veneta a sua volta partecipata dal gruppo Lombardi (ex Montefibre) e dalla Demont. La joint venture, presente a Ottana da cinque anni, intende investire sette milioni di euro in un progetto “per il trattamento dei rifiuti non pericolosi urbani o assimilabili agli urbani provenienti dalla raccolta differenziata”. Il materiale da lavorare sarà soprattutto composto da rifiuti plastici da inserire in un processo di trasformazione e riciclo.

Lavoratori. L’occupazione prevista a regime va dalle 25 alle 30 unità. La società, rappresentata dall'imprenditore salernitano con residenza a Parma, Maurizio Lombardi, ha già presentato al comune di Ottana il cosiddetto Duap (Dichiarazione autocertificata unica per la realizzazione di un intervento relativo ad attività produttive) che sarà esaminato nella conferenza di servizi che si terrà entro le prime due settimane di agosto. La conferenza, alla quale parteciperanno tutti i soggetti interessati alla concessione delle autorizzazioni tra i quali Arpas, Comune, Regione e vigili del fuoco, avrebbe dovuto tenersi il 29 luglio, ma è stata aggiornata ad agosto per consentire a Wd Green Sardinia di presentare ulteriore documentazione.

Ok della Regione. L’iniziativa vanta già il via libera della giunta regionale che, con una delibera del 22 gennaio 2016, ha deciso di “non sottoporre alla procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale) l’'intervento proposto”. Una formula che significa, in sostanza, il nulla osta al progetto. Il lasciapassare regionale prevede l’attuazione di alcune clausole necessarie per ottenere l’autorizzazione definitiva. Clausole non insormontabili, che verranno esaminate nel corso della conferenza di servizi. In particolare, la Regione ha imposto a Wd Green Sardinia l’adeguamento del progetto al piano regionale dei rifiuti; la mancanza di usi civici nella zona in cui dovrà sorgere l'iniziativa; la conformità della gestione delle acque meteoriche alle disposizioni di legge e, infine, la conformità dei livelli sonori dell’impianto ai limiti di legge.

Le clausole. Due di queste clausole (usi civici e livelli sonori) sono già decadute perché l’impianto verrà realizzato in una struttura dismessa esistente all’interno dell’area industriale mentre, come risulta dal Duap, l’attività non genera rumori superiori ai limiti stabiliti dal documento di classificazione acustica del territorio di Ottana.

Fattibilità. Sarà ora la conferenza di servizi a stabilire la fattibilità dell'iniziativa che, se realizzata, consentirà di invertire la rotta che sta trascinando l’area di Ottana verso il definitivo tracollo. Il progetto della Wd Green Sardinia prevede la realizzazione di una piattaforma per la selezione e spinta del cosiddetto “plasmix”, materiale proveniente dal trattamento della plastica eterogenea da cui estrarre tutte le componenti ancora commerciabili per il mercato nazionale ed europeo del riciclo meccanico. La potenzialità massima dell'impianto è di 60mila tonnellate all’anno ripartita in quattro flussi da 15mila tonnellate.

Ripartenza. L’attività industriale ha una dimensione autonoma, ma potrebbe essere inserita nel percorso di ripartenza di Ottana Polimeri, i cui impianti di produzione del Pet (plastica per bottiglie) sono fermi da tre anni con i lavoratori in cassa integrazione. Nell’ambito di questo quadro, Ottana potrebbe ripartire con un circuito completo di produzione, trattamento e riciclaggio della plastica, diventando così un polo di attrazione nazionale. Ma per realizzare questo sogno il percorso è ancora lungo e indefinito. Il progetto di riciclaggio della plastica, che finora non ha trovato alcun ostacolo, sembra l’unica certezza. Almeno sulla carta.

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