Lodè resta senza acqua potabile
Rubinetti a secco da sabato scorso, il sindaco Spanu presenta un esposto
«Non sta né in cielo né in terra, non si può lasciare un intero paese senza acqua potabile». Il sindaco Graziano Spanu alza la voce, al telefono con gli uffici di Abbanoa e con quelli dell’Enel. Sono cinque giorni che i rubinetti delle case di Lodè sono a secco. E la risoluzione dei problemi non sembra neppure essere dietro l’angolo. Da qui la decisione del primo cittadino di appellarsi subito alla prefettura e di preparare un esposto da presentare alla procura della Repubblica. «È assurdo che una comunità venga isolata così» sottolinea ancora Spanu. E se l’acqua potabile è tutto sommato un problema secondario, viste le fonti naturali presenti in paese e negli immediati dintorni, l’approvvigionamento idrico per uso domestico e igiene personale rischia di diventare una vera e propria emergenza.
A causa di un guasto sulle linee Enel provocato dal maltempo, è da sabato scorso che il potabilizzatore di Sos Canales è fuori servizio. Potabilizzatore in territorio di Buddusò, che alimenta non soltanto i paesi dell’altipiano ai confini tra le province di Nuoro e Sassari, ma anche Lodè. E proprio Lodè è il centro che paga a più caro prezzo il disguido. «Il servizio sarà ripristinato a conclusione degli interventi di Enel sulle proprie linee – si legge in un comunicato diffuso nell’immediato da Abbanoa –. A quel punto sarà possibile riavviare la produzione di acqua potabile dall’impianto di Sos Canales». Poi bisognerà aspettare il tempo necessario per far riempire la condotta e le cisterne. «Senza alcuna garanzia che la situazione tornerà alla normalità» continua il sindaco di Lodè alle prese con mille proteste (sacrosante) dei suoi compaesani, costretti a telefonare (invano) ad Abbanoa («anche se le bollette continuano ad arrivarci senza alcuna interruzione») e a bussare alle porte del municipio di via Villanova.