La Nuova Sardegna

Nuoro

oggi un convegno

La storia dei templari in Sardegna

di Pietro Rudellat
La storia dei templari in Sardegna

Esperti a confronto in un incontro promosso dall’associazione Nobis

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NUORO. Quello dei Templari fu uno dei primi ordini religiosi cavallereschi cristiani del medioevo. La nascita dell'ordine viene fatta risalire dopo la Prima Crociata e per difendere i luoghi santi e i pellegrini, un pugno di cavalieri decise di fondare il nucleo originario dell'ordine templare. Oggi ad Oliena, al Su Gologone, organizzato dalla Associazione Nobis Nu, si terrà il convegno “Il templare. Spiritualità del monaco e tenacia del lottatore:fondamenti ideali per diffondere bellezza e difendere la pace”. I lavori della giornata prevedono interventi di esperti e cultori di storia templare e filosofia. Un confronto aperto e con posizioni talvolta opposte, e per questo più interessanti.

Parlare di templari nel cuore della Sardegna ha diversi significati: storici, morali, etici e religiosi, ma anche più materiali, in quanto il passaggio di questo ordine monastico di monaci guerrieri ha lasciato importanti vestigia in Sardegna, soprattutto in molti edifici religiosi. Un elemento prezioso sia in termini storici sia in termini di valorizzazione di percorsi culturali e religiosi che spesso si traducono anche in presenze turistiche di alto livello. I lavori saranno aperti dal saluto del sindaco di Oliena, Martino Salis e da una breve presentazione di Angelo Attene, nuorese, tra i fondatori della Nobis. Seguiranno gli interventi di esperti e cultori della materia: Francesco Tamponi, Stefano Sau, Aldo Strisciullo, Claudio Ghidoni. A chiudere la giornata sarà Alessandro Gessa della Nobis. Gli interventi degli esperti saranno intervallati da esecuzioni di brani medioevali, canti gregoriani e sonate di Mozart curate dai maestri Matteo Giorgioni (pianoforte) Vittorio Vargiu (violino) e Giuseppe Fadda (violoncello). Seguirà l’esecuzione dell’inno dei templari da parte della Schola Cantorum Nicolao Praglia di Nuoro con la presenza della mezzosoprano di fama internazionale Teresa Nicoletti, compositrice dell’inno. Allo stile di vita dei monaci guerrieri è poi dedicato un convivio templare dove saranno servite pietanze dell’epoca delle quali il giornalista Giovanni Fancello spiegherà l’origine e le abitudini alimentari.

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