La Nuova Sardegna

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donazione sangue 

L’autoemoteca al mercato accordo tra Avis e Coldiretti

L’autoemoteca al mercato accordo tra Avis e Coldiretti

NUORO. Per sostenere le donazioni di sangue, insieme alla sezione nuorese dell’Avis, oggi scende in campo anche la Coldiretti. Le due associazioni, infatti, hanno organizzato una raccolta di sangue...

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NUORO. Per sostenere le donazioni di sangue, insieme alla sezione nuorese dell’Avis, oggi scende in campo anche la Coldiretti. Le due associazioni, infatti, hanno organizzato una raccolta di sangue con la presenza dell’autoemoteca a partire dalle 8.30, nei “giardinetti” di piazza Vittorio Emanuele, contemporaneamente al mercato di Campagna Amica. «Nonostante le donazioni nell’Isola siano circa 82mila all’anno – spiega la Coldiretti – e quindi oltre 50 ogni mille abitanti, (dato sopra la media fissata dall’Organizzazione mondiale della sanità che è di 40 ogni mille abitanti), questo non ci rende autosufficienti, perché nella nostra terra il 50% del sangue (50 – 55 mila sacche) è destinato ai Talassemici (in Italia la maggior incidenza si registra proprio in Sardegna) che hanno bisogno di trasfusioni frequenti. Inoltre un’altra alta incidenza arriva anche nel periodo estivo in contemporanea con il maggior afflusso di turisti». L’Avis, dal canto suo, garantisce il 60 per cento del sangue raccolto nell’isola con quasi 53mila donazioni all’anno, medie confermate anche in provincia di Nuoro dove le donazioni sono circa 7.400 annue. Il fabbisogno regionale di sangue però è di circa 105mila sacche di sangue, per questo motivo ogni anno la Sardegna deve importare dalle 20 alle 25mila sacche. «È fondamentale il contributo di tutti – afferma il presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra Leonardo Salis – per questo abbiamo stretto una alleanza con i volontari dell’Avis per sensibilizzare i nostri soci, la nostra struttura e i clienti dei nostri mercati, non solo oggi ma tutto l’anno». Nonostante il Covid non abbia fermato i donatori la chiusura delle scuole ha inciso negativamente. «Anche con l’emergenza sanitaria le donazioni sono continuate in sicurezza e non abbiamo riscontrato alcun calo – sottolinea Pier Luigi Barigazzi membro dell’esecutivo nazionale dell’Avis – Ciò che ha inciso sono solo l’assenza delle donazioni a scuola dopo il lockdown. Possono donare tutte le persone dai 18 ai 65 anni che non devono essere per forza digiuni».

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