Violenza sessuale, un 37enne condannato a sette anni a Nuoro
Si era infilato nel letto della vittima e aveva abusato di lei
Nuoro Si è concluso con una condanna a sette anni di reclusione il processo per violenza sessuale che vedeva imputato un 37enne nuorese. Il presidente del tribunale in seduta collegiale, Elena Meloni accogliendo le richieste del pubblico ministero Selene Desole che aveva chiesto la condanna a 10 anni, ieri mattina ha condannato l’imputato anche al risarcimento del danno in separato giudizio, al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva e al pagamento delle spese processuali. Stando all’accusa nell’aprile 2022 l’imputato era entrato nella stanza in cui si trovava la vittima (che si era costituita parte civile con gli avvocati Barbara Corrias e Angelo Magliocchetti), si era infilato nel suo letto e approfittando dell’assenza di altre persone in casa, aveva cercato di abusare di lei. L’aveva molestata e palpeggiata, e con la forza aveva cercato di farla girare nel tentativo di avere un rapporto sessuale. La ragazza si era opposta con tutte le sue forze, e nonostante le condizioni di salute precaria del momento, era riuscita a farlo desistere.
Di quella squallida vicenda, da subito la vittima non era riuscita a farne parola con nessuno. Solo dopo qualche tempo aveva trovato il coraggio di raccontare tutto alla madre e alla sorella, e più tardi al padre che aveva sporto denuncia. La giovane, all’epoca dei fatti era poco più che maggiorenne, era riuscita a liberarsi di quel peso che le opprimeva facendo approdare la vicenda in tribunale. Secondo quanto aveva dichiarato la vittima, quella sera entrambi si trovavano nell’abitazione del nuovo compagno della madre di lei, nonché zio dell’imputato, dove dovevano trascorrere la notte. Il 37enne, dopo cena, aveva aspettato il momento opportuno per raggiungere la stanza della ragazza che già dormiva, e con la forza aveva cercato di avere un rapporto sessuale.
Durante il processo che si è celebrato a porte chiuse, era stato acquisito il verbale di sommarie informazioni testimoniali rese dalla giovane in sede di incidente probatorio, quando ascoltata in aula aveva confermato gli abusi. La gravità del quadro indiziario aveva spinto il gup del tribunale di Nuoro a disporre l’approfondimento in sede dibattimentale. L’imputato si è sempre proclamato innocente, cercando di allontanare da sé ogni accusa. Aveva fornito ai giudici la sua versione dei fatti, secondo cui quella sera la ragazza non si sarebbe opposta. Tesi riproposta anche dall’avvocata Rita Cesarano durante la discussione, quando ha giocato tutte le carte possibili per tirar fuori il suo assistito dalla pesante richiesta di condanna sollecitata dal pm. Ieri la sentenza ha confermato le accuse della vittima che ancora oggi fa i conti con i traumi che quella terribile vicenda le ha lasciato. (k.s.)