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Elezioni comunali Nuoro

La posizione dei Progressisti: «Ora basta con i malumori»

di Luciano Piras
La posizione dei Progressisti: «Ora basta con i malumori»

«Fenu candidato sindaco? Prima ne parliamo, poi decidiamo»

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Nuoro «Le stagioni politiche cambiano, non stiamo parlando di persone, piuttosto: stiamo stilando un programma, un programma da condividere. Soltanto dopo faremo i nostri nomi». Prima le idee, i progetti su cui lavorare. Poi, a seguire i candidati. Paolo Ledda, coordinatore provinciale dei Progressisti, sa bene dei mal di pancia nel Campo largo. «Sì, evidente che abbiamo dato qualche fastidio a qualcuno, che se ne faccia una ragione, ma i malumori si superano. Anzi: li abbiamo già superati, almeno in parte» assicura.

Allora perché sabato sera all’Exmè vi siete “riservati” sul nome di Emiliano Fenu quale candidato sindaco di Nuoro per il centrosinistra?
«Il nostro è un partito, non è un gruppo estemporaneo» spiega l’ex sindaco di Sarule, alla guida del paese barbaricino dal 2019 al 2024. Geometra, libero professionista, Ledda ricostruisce subito i fatti di sabato scorso, quando il vertice del Campo largo ha chiuso spingendo l’acceleratore sul deputato Fenu, del Movimento 5 stelle come la presidente della Regione Alessandra Todde.

«Sabato scorso siamo stati chiari – giura il coordinatore dei Progressisti –. Siamo arrivati all’Exmè in delegazione con un’idea di programma. Non sapevamo che in quella occasione sarebbero stati fatti nomi. Così quando è stato fatto il nome di Emiliano Fenu ci è parso doveroso prenderci qualche giorno di tempo. Da parte nostra è doveroso un passaggio con tutto il gruppo politico, sia con la base sia con i vertici regionali. Non potevamo accettare così, di punto in bianco. Qualche giorno e scioglieremo la riserva che ci siamo presi».

La stessa riserva, a dire il vero, se la sono presa anche i Verdi e i Socialisti. Questioni di metodo, magari, ma anche i rituali hanno un proprio codice d’onore.

«Il nostro è un impegno serio» insiste Paolo Ledda. «Anche perché Nuoro sarà il termometro per la tenuta regionale» sottolinea. Le prossime elezioni comunali, in effetti, saranno la prova del nove sì del candidato sindaco, ma anche (e forse soprattutto) di Alessandra Todde, nuorese che a Nuoro un anno fa ha fatto il pienone di voti. È proprio quel momento lì, il voto regionale, che ha causato i mali stagionali che ancora marchiano la cartella clinica del centrosinistra. I cosiddetti “soddiani” remavano per Renato Soru, uno degli avversari di Todde. «Intanto io non ho sostenuto Lucia Chessa (come scritto erroneamente sulla Nuova di ieri, ndr) – precisa ancora Ledda –, ho sostenuto, invece, apertamente, il mio compaesano Ivan Pintus (consigliere regionale del Gruppo Progressisti, ndr). Questo significa che era e sono nel Campo largo. La mia, del resto, è una storia personale nata e cresciuta sempre nel centrosinistra». Non ci piove.

Ma i Progressisti hanno accolto i “soddiani”...
«E dov’è il problema? Siamo un partito, non siamo un’alleanza elettorale. Prima non esistevamo come struttura, qui a Nuoro. Ora invece ci stiamo radicando anche in città». Tant’è che a gennaio scorso sono stati eletti i coordinamenti provinciale e cittadino: Paolo Ledda è stato chiamato a ricoprire il primo, il secondo è stato affidato a Fabrizio Beccu, già assessore comunale ai Lavori pubblici nonché vice sindaco di Andrea Soddu. «Siamo un partito in crescita, è un dato di fatto. Presto avremo una struttura anche a Sassari e a Oristano».

«Bisogna mettere da parte gli aspetti personali, ancora di più le ripicche personali – riprende fiato Ledda –. L’alleanza politica è una cosa, l’alleanza sentimentale è tutta un’altra cosa, bisogna farsene una ragione. Bisogna puntare sulla forza politica, piuttosto, mica sulle chiacchiere» chiude tagliando corto sulle polemiche “soddiani” sì, “soddiani” no. Del resto, è la vita che è fatta così: gli amori e le stagioni cambiano. E se è vero che un tempo il Movimento 5 stelle era alleato con la Lega, e che il Pd era al Governo con Salvini, altrettanto vero è che otto anni di fidanzamento nel palazzo civico di via Dante non si possono cancellare con un anno e qualche mese di separazione in casa. La guerra dell’ultimo periodo amministrativo tra Soddu e il presidente del consiglio Sebastian Cocco, diventato nel frattempo consigliere regionale con Uniti per Todde, non può avere effetti peggiori persino a un ergastolo ostativo.

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