Uccise a coltellate il figlio dell’ex compagna: ergastolo definitivo per Shaid Masih
L’uomo si era accanito su Paola Piras, Mirko Farci aveva cercato di difendere la mamma
Tortolì Rigettato il ricorso presentato dalla difesa: ergastolo confermato con sei mesi di isolamento diurno: la sentenza di secondo grado, che risale a inizio maggio dell’anno scorso, diventa, dunque, definitiva. È arrivata questa sera, 12 marzo, da Roma, la decisione della Corte di Cassazione, nei confronti di Shaid Masih, l’operaio residente a Tortolì ma di origine pakistana accusato di aver colpito, con 18 coltellate, l’ex compagna Paola Piras, riducendola in fin di vita e in ospedale per una quarantina di giorni, e di aver ucciso, con altri cinque colpi, il figlio della sua ex, Mirko Farci, che stava tentando di difendere la mamma dall’aggressione. La tragedia era avvenuta l’11 maggio del 2021.
Quella mattina, all’alba, Shaid Masih era riuscito a entrare nella casa della donna armato di un coltello. Si era accanito con la ex Paola Piras colpendola ripetutamente con un coltello e poi aveva colpito a morte il figlio di lei, Mirko, intervenuto per difendere la mamma. L’operaio, in primo grado, era stato condannato all’ergastolo con quattro mesi di isolamento diurno. L’uomo era difeso dall’avvocato Federico Delitala. L’avvocato Marcello Caddori rappresentava le parti civili: Paola Piras, Lorenzo Farci, fratello di Mirko, lo zio di Mirko, Roberto Farci, e la nonna Maria Pisu. La zia di Mirko Farci, Stefania Piras, era invece rappresentata dall’avvocato Maurizio Corda.