Comunali 2025, i giovani al futuro sindaco: «Ecco la Nuoro che vogliamo» -VIDEO
Idee e programmi di chi andrà a votare per la prima volta
Nuoro Diciott’anni e sulle spalle tutta l’ansia di prepararsi ai due grandi appuntamenti di inizio estate, l’esame di maturità e le prossime elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno. Sarà la prima volta che saranno chiamati a dire la loro sul destino della città direttamente da dentro un seggio elettorale, ma tra gli studenti di Nuoro, il clima torrido delle elezioni in municipio si fa sentire ed ecco che, interpellati sul tema dalla Nuova Sardegna, non si tirano indietro dall’esporre al sindaco che verrà, lontani da qualsiasi appartenenza politica, il loro programma per il rilancio definitivo della città.
Cultura «Nuoro ci è stata raccontata come l’Atene sarda, ma è un qualcosa che oggi noi delle nuove generazioni non riusciamo più a vedere – commenta Mattero Carbone –. Vorrei un potenziamento dell’offerta culturale che passi attraverso un reale rilancio dell’università che preveda il potenziamento dei corsi di laurea e la riapertura non solo dei musei oggi chiusi al pubblico come il Tribu, ma anche di luoghi di confronto tra cittadini come l’anfiteatro e le biblioteche di quartiere». «Per favore, rilanciamo la cultura ma smarchiamoci da Grazia Deledda». Potrebbe sembrare provocatoria l’affermazione di Andrea Puxeddu, invece c’è dietro una chiave di lettura precisa: «La nuova amministrazione comunale – spiega – dovrebbe lasciare un attimo da parte gli investimenti milionari sull’ennesima campagna di valorizzazione dei grandi nomi del passato, per concentrarli, invece, verso le nuove espressioni della città, incentivandole con borse di studio e offrendo gratuitamente dei nuovi spazi».
Trasporti e servizi «Nuoro è una gabbia, il problema dei trasporti, secondo me, è tra i primi che il nuovo sindaco dovrebbe affrontare – afferma Niccolò Basso –. Va potenziato il servizio di trasporto pubblico dentro la città, anche con l’aggiunta di corse notturne e itinerari diversi da quelli attuali, ma vanno fatti accordi con Arst anche per agevolare, in termini di costi e orari lo spostamento verso i paesi del circondario e le altre grandi città dell’isola». «La città va migliorata anche solo allestendo dei pannelli elettronici che informino i cittadini su orari e percorsi in tempo reale degli autobus – commenta Paola Porcu –. Bisognerebbe evolversi in questo senso, ma anche fare in modo che il numero di corse sia superiore come accade a Cagliari o a Sassari. Se perdo l’autobus alle 13, appena uscita da scuola, non è possibile dover aspettare anche tre quarti d’ora per la corsa successiva».
Sport «Chiederei al nuovo sindaco di investire nel recupero delle strutture sportive. Lo stadio quadrivio, la piscina, la polivalente, ma anche spazi come quello adiacente al carcere di Badu ‘e Carros – dice Laura Sanna – andrebbero totalmente ripensati e aperti anche a chi pratica sport diversi da quelli classici. Penso al tennis o al padel, o ad altre nuove discipline chiuse fuori dagli spazi pubblici ma che dimostrano la carenza di strutture adatte ad allenamenti e gare». «Bisognerà attivarsi per restituire alla città il suo campo scuola di piazza Veneto – aggiunge Niccolò Basso –, ma anche pensare a spazi nuovi, ad esempio piazza De Bernardi potrebbe essere trasformata in uno skate park per gli appassionati, accompagnato da uno spazio per i writers, unendo così arte e sport».
Strutture e aree verdi «Viviamo in una città che presenta delle priorità assolute in termini di riqualificazione. Penso al centro polifunzionale di via Roma che andrebbe totalmente ripensato – commenta Beatrice Loi –. Chiederei al sindaco di installarci dentro un’area concerti, una sala per il bowling, spazi espositivi per gli artisti e più in generale una struttura pensata per noi giovani. Lo stesso vale per l’ex scuola civica di Mughina che potrebbe essere dedicata alle varie espressioni musicali e alle improvvisazioni degli artisti di strada». «Siamo felici di vedere il monte Ortobene, che pure ha bisogno di nuove iniziative, in fase di rinascita tra progetti e attività ricettive che aprono, ma ci sono altre aree da riqualificare con più urgenza – afferma Cristina Puggioni –. Penso alla pineta di Ugolio dove vorrei che la nuova amministrazione pensasse a una palestra gratuita, accessibile a tutti e a cielo aperto. Ancora, il parco di Sant’Onofrio che invece dedicherei alle osservazioni astronomiche con strumenti tecnologici di alta qualità».
Turismo e sviluppo «Secondo me dobbiamo scommettere sulle aziende locali – commenta Pietro Mezzettieri –, e riuscire a dire qualche “no” alla grande distribuzione. Pratosardo sta morendo perché non è attrattiva, perché non dedicare spazi e laboratori agli artigiani nei tanti capannoni vuoti? Vale anche per il corso Garibaldi che sta vivendo una fase critica e che andrebbe rivitalizzato con un piano di rilancio per il centro storico capace di recuperare gli spazi pubblici e di riassegnarli alle tante associazioni della città. C’è poi da superare il problema delle rovine moderne dei quartieri storici, Santu Predu e Seuna sono diventate due realtà pericolanti». «La città crescerebbe se la nuova amministrazione civica investisse risorse anche sul turismo breve – dice Andrea Puxeddu – favorendo, con agevolazioni economiche per l’imprenditoria locale, l’apertura di nuovi bed and breakfast e hotel anche nella nuova zona commerciale di via Don Bosco».
Gli uffici «Tolleranza nelle autorizzazioni da concedere per gli eventi e tempi più corti per la burocrazia, penso che anche di questo abbia bisogno la nostra generazione – affermano Antonia Costa e Luigi Mura –, che spesso rinuncia a organizzare eventi perché si scontra con tempistiche troppo lunghe o difficoltà varie ed eventuali. Consentirci di programmare una stagione di eventi ci terrebbe più in città anche d’estate, ma su questo aspetto vorremmo che il Comune ci ascoltasse di più e che non si stanchi di darci il suo prezioso contributo».
Alla fine del viaggio politico tra i giovani della città in vista delle imminenti elezioni amministrative, emerge solo un punto comune. La preoccupazione di lasciare Nuoro per l’università a settembre, con il pensiero di non poterci tornare nel prossimo futuro. «Speriamo – su questo i giovani fanno tutti la stessa considerazione – che la prossima amministrazione comunale abbia davvero a cuore le sorti della città e che cominci a costruire una realtà nella quale poter tornare pensando di costruire una famiglia e un futuro».