La Nuova Sardegna

Oristano

L’indagine

Spaccio di eroina e cocaina, chiesto il carcere per sei persone

di Enrico Carta
Spaccio di eroina e cocaina, chiesto il carcere per sei persone

Interrogatori già eseguiti, la giudice deve decidere sulle misure cautelari sollecitate dalla procura

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San Nicolo d’Arcidano C’è qualche chilo di marijuana, c’è una gran quantità di cocaina che pesa in particolare per il giro di affari che poteva sviluppare e per il salto di qualità tentato dagli spacciatori, ma soprattutto ricompare l’eroina. Sono ben 200, di cui 199 contestati alla medesima persona, gli episodi di spaccio della droga che sembrava ormai relegata a un passato lontano e che invece sta facendo il suo prepotente e preoccupante ritorno sul mercato degli stupefacenti. Sono sei, sui nove totali, gli indagati sottoposti a interrogatorio nei giorni scorsi e tutti hanno fatto scena muta, scegliendo di avvalersi della facoltà di non rispondere di fronte alla giudice per le indagini preliminari Federica Fulgheri che deve decidere se accogliere o meno le richieste di misure cautelari in carcere sollecitate dal pubblico ministero Andrea Chelo. Sono quindi nove – per tre non sono state chieste misure cautelari – le persone coinvolte in questa vicenda di detenzione e spaccio di droga, il cui mondo di presunti traffici illeciti ruota attorno al triangolo San Nicolò d’Arcidano, Terralba e Marrubiu, mercati storicamente floridi su questo particolare versante dell’illegalità in provincia. Ci sono però anche ramificazioni che portano verso Guspini e Villasor e strade che collegano il Terralbese direttamente con Cagliari, piazzaforte del rifornimento a cui facevano riferimento gli indagati che ora rischiano il carcere.

Sono Alex Medda, 29enne di Terralba; la sua amica Francesca Gelsomino, 26 anni con origini piemontesi e residente a Marrubiu; Sandro Pia, 50 anni di San Nicolò d’Arcidano; Aldo Soro, 29 anni di San Nicolò d’Arcidano; Mauro Arisci, 33 anni di Villasor; infine Antonello Puggioni, 54 anni di Guspini. Tutti sono stati già sottoposti separatamente a interrogatorio – erano assistiti dagli avvocati Enrico Meloni, Fabio Costa, Gianfranco Siuni e Pasqualino Moi – e ora attendono che la giudice sciolga la riserva e decida del loro futuro. Nei prossimi giorni si capirà se sarà in carcere, ai domiciliari, con qualche altra misura restrittiva o addirittura da uomini liberi, perché questa è solo una fase di indagine e le prove raccolte devono essere vagliate attentamente.

A condurre l’inchiesta è stata la Squadra mobile della questura di Oristano che ha controllato costantemente il gruppetto soprattutto nel 2024. Del resto tutte le persone coinvolte avevano o qualche condanna alle spalle per il medesimo reato o erano state coinvolte in passato in indagini e diversi elementi facevano pensare che non avessero mai del tutto abbandonato quel mondo. Secondo le accuse, Alex Medda, ad esempio, oltre a qualche cessione di stupefacente per lo più ad Arcidano, aveva anche detenuto circa un chilo e quattrocento grammi di marijuana. Assieme a Francesca Gelsomino e in un’altra occasione anche assieme ad Aldo Soro e Mauro Arisci aveva effettuato dei trasporti di cocaina da Cagliari verso il Terralbese. Gli inquirenti stimano che con sé avessero un chilo di stupefacente per un valore di alcune decine di migliaia di euro. Sarebbe la conferma del tentativo di farsi strada nel mondo dello spaccio di droga ben più remunerativo di quello che avrebbe portato avanti Sandro Pia coi suoi 199 episodi di cessione di eroina che gli vengono contestati, ma che gli avrebbero fruttato circa diecimila euro. A trasportare l’eroina sino a San Nicolò d’Arcidano ci avrebbe pensato anche Antonello Puggioni.

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