La Nuova Sardegna

Olbia

L’inchiesta

Maxi rissa a Porto Cervo, il retroscena: Tony Effe voleva entrare in discoteca con un pregiudicato

Tony Effe al Red Valley di Olbia
Tony Effe al Red Valley di Olbia

Il trapper romano è indagato insieme ad altre sette persone, uno di loro avrebbe urlato: «Se lui non entra, ammazziamo tutti»

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Porto Cervo Calci e pugni, lancio di bicchieri, paletti e altri oggetti, diversi feriti, con quattro mesi di cure per uno di loro, e otto indagati dalla Procura di Tempio. È l’epilogo della maxi rissa avvenuta il 18 agosto 2023 all’ingresso della discoteca Sopravento, a Porto Cervo.

Tra loro, il trapper romano Tony Effe, nome d’arte di Nicolò Rapisarda, accusato, insieme ad altre quattro persone che erano con lui, anche di danneggiamento per aver distrutto alcuni bicchieri, infranto la vetrata all’ingresso del locale e danneggiato i pos. Agli atti delle indagini ci sarebbe anche un breve video girato quella notte e pubblicato su You Tube (poi rimosso), in cui si vedrebbe il trapper romano con una gamba fasciata dopo aver spaccato con un calcio il vetro all’ingresso del locale. 

Erano circa le quattro del mattino quando è scoppiata la rissa: da una parte il trapper con i suoi amici, dall’altra, gli uomini della sicurezza. Proprio la security aveva notato tra loro, una persona già nota alle forze dell’ordine e che in passato aveva creato problemi nel locale, motivo per cui gli era stato impedito l’ingresso. Quel diniego aveva contrariato il gruppo. «Se lui non entra, ammazziamo tutti», avrebbe urlato uno di loro.

Da lì, secondo la ricostruzione della Procura, si era scatenato lo scontro con gli uomini della sicurezza. Una zuffa violenta che aveva coinvolto otto persone. Da una parte il gruppo di Tony Effe – col trapper c’erano il milanese Morgan Leonardo Moricca, i romani Christian Perozzi ed Ermes Paolantonio, e l’olbiese Gabriele Ritano, dall’altra, i tre della sicurezza, Claudio Marongiu, di Sassari, Lorenzo Mannu, di Castelsardo e il nigeriano, residente a Olbia, Alex Igho. Tutti indagati per rissa dal pm Alessandro Bosco, che ha coordinato le indagini della polizia di Porto Cervo.

Christian Perozzi a novembre 2024 era stato condannato, con pena ridotta a 9 anni, insieme ad altre tre persone, responsabili della morte del musicista Alberto Bonanni, pestato nella notte del 26 giugno 2011 a Roma, nel rione Monti, e scomparso dopo tre anni di coma nel dicembre 2014. 

Il gruppo di amici era stato identificato al pronto soccorso di Olbia, dov’erano andati perché feriti dopo essersi allontanati dal locale. Nello scontro erano rimasti feriti anche due addetti alla sicurezza, per quello di Castelsardo i medici avevano assegnato oltre cento giorni di cure. Tony Effe è difeso dall’avvocata Donatella Cerè, gli altri indagati dai difensori d’ufficio Marco Salis e Giuseppe Corda. La proprietà del Sopravento, danneggiata dall’episodio e indicata come parte offesa nel fascicolo, è assistita dall’avvocato Antonello Desini. La famiglia Verona ha già annunciato che si riserva ogni azione risarcitoria per gli ingenti danni causati al locale. (t.s.) 

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