Tregua finita: si rivede la gang del cerino
Incendiata l’auto di un disoccupato romeno, si sospetta una vendetta. L’intervento della polizia locale ha evitato il peggio
OLBIA. La tregua estiva è finita, la gang delle intimidazioni è di nuovo al lavoro e in città rispunta l’incubo degli incendi. Un’auto è stata data alle fiamme all’una del mattino di ieri, nei parcheggi davanti al Molo Bosazza, a due passi dalla passeggiata sul lungomare. Provvidenziale l’intervento di una pattuglia della polizia locale in servizio notturno: gli agenti con un estintore hanno spento le fiamme divampate all’interno dell’abitacolo prima che si estendessero anche alle altre auto parcheggiate nella stessa area di sosta. L’auto, una Opel Zafira, apparteneva a un disoccupato romeno, quarantenne, senzatetto ospitato nel dormitorio di via Canova. Si sospetta un regolamento di conti tra immigrati, oppure tra senzatetto, o ancora tra disoccupati. Insomma, quel pentolone ribollente di malessere che sta insidiando la città. L’incendio è sicuramente doloso, perché testimoni hanno visto chiaramente alcune persone allontanarsi in tutta fretta dalla macchina subito dopo aver appiccato il fuoco. Sempre persone che si trovavano vicino al parcheggio, alla vista delle fiamme, hanno immediatamente lanciato l’allarme richiamando l’attenzione di una pattuglia di agenti della polizia locale che stava prestando servizio nel vicino corso Umberto. Gli agenti non hanno perso tempo e con un estintore hanno immediatamente spento le fiamme che stavano divorando l’abitacolo dell’Opel Zafira. In questo modo l’auto non è stata distrutta completamente e, soprattutto, l’incvendio non siè esteso alle altre auto parcheggiate nella zona. La Opel Zafira adesso si trova sotto sequestro a disposizione delle forze dell’ordine e sull’incendio indaga il commissariato di polizia di Stato. (m.b.)
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