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Rinasce l’antichissima tradizione della Festa del maiale

Rinasce l’antichissima tradizione della Festa del maiale

BORTIGIADAS. Un tempo, quasi tutte le famiglie avevano la provvista della carne e degli insaccati di maiale per tutto l'anno. E il giorno della selezione della carne era una festa per tutta la...

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BORTIGIADAS. Un tempo, quasi tutte le famiglie avevano la provvista della carne e degli insaccati di maiale per tutto l'anno. E il giorno della selezione della carne era una festa per tutta la famiglia. Ieri, questa tradizione che si sta perdendo è stata evocata al "Golden Gate" di Bortigiadas con la "Festa del maiale", una giornata di rievocazione ma, anche, di conoscenza.

«Abbiamo voluto fare una giornata di rievocazione della macellazione del maiale, lu mannali - spiega lo chef Gianfranco Pulina - abbiamo avuto un ottimo riscontro di presenze. Si tratta di una tradizione millenaria che rischia di scomparire. Per questo, ringrazio tutti quelli che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione».

La giornata è iniziata la mattina con la preparazione del fuoco all'esterno. Gianfranco Salis ha mostrato ai presenti l'antica arte della selezione, della lavorazione e della trasformazione della carne di maiale (prepazione di insaccati e prosciutti). A metà mattinata, c'è stato uno stuzzichino con le parti meno nobili del maiale e grigliata di carne abbianata a vini galluresi. Grande festa a pranzo. Tutti riuniti per assaporare un menù tipicamente gallurese. In tavola gnocchetti fatti in casa con ragù di carne di maiale, "carri e coggiu" con ceci e cavolo verza, ancora grigliata, cordula, sanguinaccio dolce, frijoli longhi insaporite con miele o zucchero e cozzula di ielda (focaccia dolce con ciccioli di maiale).

Ogni persona che ha partecipato alla giornata di "lu mannali" è andata via con piccolo salamino in omaggio. «E' una giornata che ripeteremo, sicuramente, visto il riscontro numerico e le considerazioni positive di chi ha partecipato - chiude lo chef Gianfranco Pulina - giornata come queste sono importanti per rispolverare antiche usanze che, diversamente, cadrebbero nell'oblio e per far conoscere, anche alle nuove generazioni (ma non solo) come molti piatti che ci ritroviamo in tavola, venivano e vengono preparati con cura e passione».

La giornata, inoltre, è stata occasione per raccogliere fondi per sostenere l'associazione "Stelle del sud onlus", impegnata da anni in progetti umanitari a favore del Madagascar. (s.d.)

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