La Nuova Sardegna

Olbia

Tribunale, grillini divisi: la Piccinnu sotto accusa

di Angelo Mavuli
Tribunale, grillini divisi: la Piccinnu sotto accusa

I Meetup di 5 comuni contro le dichiarazioni della candidata a sindaco di Olbia: «Non valuta le situazioni e parla per accattivarsi la simpatia dell’elettorato»

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TEMPIO. Con un comunicato emesso alla vigilia di Pasqua i meetup 5 Stelle di Tempio, Calangianus, Trinità, Luogosanto e Arzachena, contestanole posizioni, sul tribunale, esternate da Maria Teresa Piccinnu, commercioalista con studio a Olbia e Bologna, vice presidente della commissione accertamento di Bologna, candidato sindaco a Olbia per il Movimento 5 Stelle .

Concetti poco chiari. «Forse la Piccinnu, provenendo da Bologna dove vive e lavora – dicono i meetup – , non ha ben chiari alcuni concetti. Olbia non è mai stata sede di tribunale. Era una sede staccata del tribunale di Tempio, che al pari di altre 220 sedi è stata soppressa, in applicazione di una norma fortemente osteggiata, a suo tempo, proprio da Tempio e da tutta la Gallura. L’intento dell’attuale Governo è di sopprimere sedi di tribunali già esistenti, non quello di aprirne dei nuovi».

No alla chiusura. «La candidata Piccinnu - dicono i meetup dell’alta Gallura -, dovrebbe sapere anche che la posizione del Movimento 5 Stelle è sempre stata quella di evitare la chiusura dei tribunali e delle sedi staccate. Atteggiamento questo che già dal 2013 ha indotto i nostri portavoce in Senato a formulare una interrogazione tesa a scongiurare oltre alla chiusura della sede staccata, anche quella del tribunale di Tempio, tuttora a rischio».

Firme smentite. Il documento contesta la Piccinnu anche quando afferma che a Olbia i 5 Stelle hanno presentato al governo 22 mila firme per ottenere la soppressione del tribunale di Tempio e il trasferimento a Olbia. «Circostanza, questa, smentita dal portavoce firmatario della interrogazione». Il comunicato prosegue quindi affermando che «la Piccinnu non è a conoscenza dei costi che la collettività ha dovuto sostenere per accorpare le sedi staccate e neanche dei costi che dovrebbero essere sostenuti per avviare l’apertura di un nuovo tribunale distante solo 42 chilometri da quello già esistente e perfettamente funzionante». «La stessa candidata – aggiungono i meetup – solo per accattivarsi la simpatia dell’elettorato non valuta attentamente situazioni e realtà del territorio. Come la mancanza di una rete viaria e di una serie di altri servizi. Depauperandolo così ulteriormente».

Pretesto. Alla candidata, il suo Movimento prospetta anche la possibilità «che con la sua azione possa fornire il pretesto per la chiusura del tribunale sul territorio con conseguente trasferimento delle udienze a Sassari o Nuoro. Princìpi dimenticati». Severo, infine, il richiamo all’osservanza dei princìpi basilari che animano il Movimento 5 Stelle, «che si batte, fra le altre cose, per eliminare le disuguaglianze (anche quelle fra territori) e gli sperperi di denaro».

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