Nuova diffida del sindaco: «Si riapra la ginecologia»
di Angelo Mavuli
Biancareddu dà 7 giorni di tempo all’Ats-Assl di Olbia per riattivare il reparto «Domani rientrano i medici assenti, territorio nel disagio da un mese e mezzo»
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TEMPIO. Andrea Biancareddu non demorde sulla sospensione dell’attività imposta il 19 aprile scorso, al reparto di Ostetricia e Ginecologia del Paolo Dettori dall’Ats Sardegna e dall’Assl di Olbia, per l’assenza di 4 medici per svariati motivi. Ieri, dopo essersi consultato a lungo con il suo ufficio legale, il sindaco ha provveduto a redigere e a far notificare dalla polizia locale, dopo quella del 23 aprile, una nuova ordinanza sindacale.
Basta chiusura. L’atto diffida formalmente, il direttore generale dell’Ats Sardegna Fulvio Moirano, il direttore dell’Assl di Olbia Antonella Virdis e il direttore sanitario del Dettori Giovanna Gregu «dal continuare a tenere ancora inoperante l’Ostetricia e la Ginecologia e a ripristinare immediatamente la piena funzionalità del reparto con tutte le prestazioni, compresi i ricoveri e gli interventi sia di Ginecologia che di Ostetricia, entro 7 giorni a partire dal 29 maggio, quando tutto il personale sarà rientrato in servizio».
Tempi certi. Andrea Biancareddu impone anche tempi ben precisi. “«Si avverte sin d'ora l'azienda, che in mancanza di riscontro positivo entro sette giorni decorrenti dal 29 maggio,( quindi entro lunedì 4 giugno), mi vedrò costretto a rivolgersi al giudice per la tutela degli interessi propri e della collettività che rappresenta».
Tutti presenti. Ad indurre il sindaco all’inoltro della nuova diffida, (nonostante sia ancora pendente a Cagliari di fronte al Tar, l’opposizione dell’Ats-Assl di Olbia contro l’ ordinanza sindacale da lui adottata il 23 aprile scorso) è stata l’informazione certa che dal 29 maggio tutti i medici del reparto di Ginecologia e Ostetricia, (la cui assenza di alcuni aveva indotto l’azienda a chiudere il reparto), rientreranno in servizio. «A questo punto - aggiunge Biancareddu - vengono meno le ragioni che hanno portato l'Ats-Assl di Olbia alla sciagurata decisione. In quell’occasione, gli alti burocrati che amministrano la sanità in Sardegna, incuranti dei disagi di centinaia di donne, non erano stati capaci in 45 giorni di disagi, di trovare in tutta l’Isola, 4 medici che sostituissero gli assenti per malattia o altre cause. Erano stati bravissimi, però, a trovare, in un solo giorno, gli avvocati per perorare le loro ragioni di fronte al Tar».
Unione dei Comuni. Contro la chiusura del reparto, con altrettante singole ordinanze sindacali, si erano schierati anche i sindaci dell’Unione dei Comuni Alta Gallura. A significare che il Paolo Dettori non è l’ospedale d Tempio e dei suoi 14 mila cittadini, ma anche degli abitanti di un più vasto territorio che dall’alta Gallura si estende sino all’alta Anglona, alla Bassa valle del Coghinas e oltre, con altri migliaia di pazienti.
Basta chiusura. L’atto diffida formalmente, il direttore generale dell’Ats Sardegna Fulvio Moirano, il direttore dell’Assl di Olbia Antonella Virdis e il direttore sanitario del Dettori Giovanna Gregu «dal continuare a tenere ancora inoperante l’Ostetricia e la Ginecologia e a ripristinare immediatamente la piena funzionalità del reparto con tutte le prestazioni, compresi i ricoveri e gli interventi sia di Ginecologia che di Ostetricia, entro 7 giorni a partire dal 29 maggio, quando tutto il personale sarà rientrato in servizio».
Tempi certi. Andrea Biancareddu impone anche tempi ben precisi. “«Si avverte sin d'ora l'azienda, che in mancanza di riscontro positivo entro sette giorni decorrenti dal 29 maggio,( quindi entro lunedì 4 giugno), mi vedrò costretto a rivolgersi al giudice per la tutela degli interessi propri e della collettività che rappresenta».
Tutti presenti. Ad indurre il sindaco all’inoltro della nuova diffida, (nonostante sia ancora pendente a Cagliari di fronte al Tar, l’opposizione dell’Ats-Assl di Olbia contro l’ ordinanza sindacale da lui adottata il 23 aprile scorso) è stata l’informazione certa che dal 29 maggio tutti i medici del reparto di Ginecologia e Ostetricia, (la cui assenza di alcuni aveva indotto l’azienda a chiudere il reparto), rientreranno in servizio. «A questo punto - aggiunge Biancareddu - vengono meno le ragioni che hanno portato l'Ats-Assl di Olbia alla sciagurata decisione. In quell’occasione, gli alti burocrati che amministrano la sanità in Sardegna, incuranti dei disagi di centinaia di donne, non erano stati capaci in 45 giorni di disagi, di trovare in tutta l’Isola, 4 medici che sostituissero gli assenti per malattia o altre cause. Erano stati bravissimi, però, a trovare, in un solo giorno, gli avvocati per perorare le loro ragioni di fronte al Tar».
Unione dei Comuni. Contro la chiusura del reparto, con altrettante singole ordinanze sindacali, si erano schierati anche i sindaci dell’Unione dei Comuni Alta Gallura. A significare che il Paolo Dettori non è l’ospedale d Tempio e dei suoi 14 mila cittadini, ma anche degli abitanti di un più vasto territorio che dall’alta Gallura si estende sino all’alta Anglona, alla Bassa valle del Coghinas e oltre, con altri migliaia di pazienti.