La Nuova Sardegna

Olbia

Va in scena la vita di Carla Baffi

di Tiziana Simula
Va in scena la vita di Carla Baffi

L’ex poliziotto transgender sopravvissuto al ciclone Cleopatra si racconta con un monologo in teatro

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OLBIA. La vita di Carla Baffi diventa uno spettacolo teatrale. Sarà proprio lei, 55 anni, di cui 53 vissuti come Enzo Giagoni, ex poliziotto con trent’anni di servizio alle spalle, a salire sul palcoscenico e a interpretare se stessa raccontando in un monologo la sua storia: una vita vissuta a rinnegare il suo animo femminile per non dispiacere agli altri, per paura di essere rifiutata, il coraggio e la forza di voler svoltare, di rinascere ed essere finalmente se stessa. Una donna. Ma anche il lutto improvviso e lacerante che gli ha strappato via la figlioletta Morgana di due anni e la compagna Patrizia, inghiottite dalla furia della piena del ciclone Cleopatra, nel 2013 a Olbia, quand’era ancora Enzo. La difficile ripresa della quotidianità dopo essere sopravvissuto a quella tragedia. Per arrivare fino a oggi, con la ritrovata serenità di donna transgender nel pieno del suo percorso di transizione che la condurrà ad affermare la sua vera identità.

“Carla o dell’essere se stessi” racconterà tutto questo. Andrà in scena il 1° agosto all’anfiteatro Andrea Parodi di Ottana nell’ambito della rassegna teatrale “Ottana estaTeatro” organizzata dalla compagnia teatrale “I barbariciridicoli”.

«Un debutto con cui la nostra compagnia aprirà una nuova e inedita esperienza di “Teatro della testimonianza”: per la prima volta non ci sarà un attore a interpretare un personaggio, ma una persona reale che racconterà la propria storia – spiega il direttore artistico e regista, Tino Belloni – Attraverso l’esemplare e toccante esperienza di Carla, a tratti anche ironica, ci proponiamo di contribuire a superare i pregiudizi e le diffidenze alla base di tutte le fobie sociali, ancora fortemente radicate, verso qualsiasi tipo di diversità».

Era gennaio quando Carla Baffi decise di raccontare la sua storia alla Nuova Sardegna. «Sono rimasto folgorato sulla via di Damasco quando ho letto l’articolo, cercavo una storia importante per il mio nuovo spettacolo. Eccola, mi sono detto – continua Belloni – Come compagnia teatrale portiamo in scena prevalentemente il teatro comico, ma trattiamo anche tematiche sociali: abbiamo già presentato spettacoli incentrati sulla lotta alla violenza di genere, all’omofobia, alla violenza sugli animali, alla corruzione politica. L’ho contattata e subito ci siamo messi al lavoro, abbiamo scritto il copione insieme. È un monologo drammatico, con venature di umorismo. Dopo lo spettacolo ci sarà il dibattito con la partecipazione di associazioni Lgbt. Ci auguriamo di poterlo portare nelle scuole».

Lei, Carla, è entusiasta. «Quand’ero ragazzina e vivevo a Roma, prima di entrare in polizia, con un gruppo di amici avevamo recitato in due spettacoli teatrali a livello comunale. Quando Tino mi ha proposto di raccontare la mia storia, non ho esitato ad accettare perché il mio obiettivo, ora, è poter aiutare gli altri a trovare il coraggio di uscire allo scoperto e affrontare il cambiamento. Spero nel mio piccolo di riuscirci: non dando consigli, ma semplicemente attraverso la mia testimonianza. Spero che chi vive una vita che non sente sua, possa rispecchiarsi in me, e lottare per essere se stesso». La vita di Carla è in piena metamorfosi. Ha da poco ricevuto le relazioni mediche delle due strutture sanitarie che la stanno seguendo (il Saifip, servizio di adeguamento tra identità fisica e identità psichica del San Camillo Forlanini di Roma e il Policlinico Umberto 1 di Roma, per la terapia ormonale), certificazioni fondamentali attraverso le quali il suo legale, l’avvocato Angelo Merlini, potrà chiedere il cambio delle generalità. All’anagrafe non sarà più Enzo Giagoni. Chiederà di chiamarsi Carla Giagoni Murino (Murino è il cognome della madre biologica). Si è avverato anche un altro desiderio: ha trovato un lavoro, sconfiggendo i pregiudizi che ancora resistono di fronte a una transgender.

È lei stessa ad annunciarlo su Facebook. «Oggi voglio darvi una bella notizia e farvi conoscere una meravigliosa realtà. Da quasi un mese ho iniziato a lavorare all’agriturismo “Alculiciu”, a San Teodoro. Un agriturismo che oltre a essere un posto incantevole è pieno di persone straordinarie. Voglio ringraziare tutti i miei colleghi ma soprattutto i titolari, Janette, Giovanna, Sergio, Chantal, che donandomi questa opportunità lavorativa hanno dimostrato che tutto è possibile sei si vuole veramente e soprattutto che le nostre capacità professionali e soprattutto umane non variano a seconda di ciò che indossiamo o della nostra identità sessuale».



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