«Il volontariato ai tempi del Covid, tutti in prima linea»
di Giuseppe Pulina
Le tante associazioni di Tempio non si sono mai fermate moltiplicati gli sforzi, super lavoro della protezione civile
14 gennaio 2022
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TEMPIO. Lasciarsi quel che si può alle spalle, senza però far finta che non sia accaduto nulla. Il mondo del volontariato tempiese osserva con attenzione e preoccupazione gli effetti della pandemia, ma guarda anche oltre. Molte sigle dell’associazionismo locale hanno moltiplicato gli sforzi durante la crisi pandemica. Tra queste la Protezione Civile, sottoposta a un numero crescente di richieste e interventi. «Possiamo dire che dopo due anni dall'inizio della pandemia – dichiara Roberto Cossu, presidente della Protezione Civile Alta Gallura – il nostro mondo è decisamente cambiato, ma nonostante tutto lo spirito del volontariato non è mai scemato, anzi si è fortificato, supportando tutte la attività volte alla tutela e alla salvaguardia della comunità».
Anche l’associazionismo culturale sente di dover fare la sua parte. È quello che pensa Lina Rosa Antona, presidente dell’Ute: «L'esperienza della pandemia e dei lockdown hanno evidenziato l'importanza di sentirsi membri di un'associazione e, quindi, di una compagine accomunata da una forte unità di intenti e da valori fermamente condivisi. L'importanza dell'associazionismo esce quanto mai rafforzata da questa esperienza. Per il futuro agirò progettualmente e operativamente perché non soltanto l'associazionismo prosperi e si diffonda. È veramente povero o forse nullatenente chi, nei più bui momenti storici della vita, non può contare e confidare in un'appartenenza che è forza vitale e fonte di autentiche relazioni umane pur a distanza».
Sono parole di speranza quelle che vengono pronunciate dai referenti delle associazioni tempiesi. Per tutte può valere l’auspicio di Cossu: «I timori ci sono, le incognite non mancano, ma la capacità di resilienza dimostrata negli ultimi anni fa ben sperare». Eppure bisogna fare i conti con le ristrettezze del presente. Lo si capisce dalle parole di Mario Medda, presidente del Circolo Mazzolari: «Come le altre associazioni viviamo una fase sconosciuta, come vivere in un bolla di tempo sospeso. La voglia di ripartire è grande, questo tempo ci ha cambiati in tutti i comportamenti, ma dobbiamo avere speranza e forza di volontà per non arrenderci». Medda parla di una “magia dell’incontro” che il distanziamento ha fatto venire meno. Quello stesso distanziamento che ha costretto il Cif a fare un uso frequente delle piattaforme digitali. «È vero – chiarisce Maria Luisa Sari, referente del Cif di Tempio – che le associazioni hanno ridotto il numero delle assemblee in presenza, ma hanno continuato ad operare, soprattutto nel campo dell’assistenza e dei servizi alla persona. Ciò che ci sostiene è la percezione che il volontariato non si è arreso: si continua a fornire supporto e sostegno a chi necessita di accompagnamento sia materiale che spirituale». Tra le sigle dell’associazionismo tempiese che hanno sfornato tante iniziative anche in piena emergenza sanitaria c’è Carta Dannata. «Il nostro è un settore debole – dichiara Domenica Azzena – eppure fondamentale per la nostra società. Si dibatte in grosse difficoltà con problemi formali che minacciano la vita delle associazioni. Dalla politica dovrebbero arrivare garanzie per il terzo settore. Da parte nostra, continueremo a lavorare, cercando, se possibile, di entrare nella lavorazione di progetti di più ampio respiro».
Anche l’associazionismo culturale sente di dover fare la sua parte. È quello che pensa Lina Rosa Antona, presidente dell’Ute: «L'esperienza della pandemia e dei lockdown hanno evidenziato l'importanza di sentirsi membri di un'associazione e, quindi, di una compagine accomunata da una forte unità di intenti e da valori fermamente condivisi. L'importanza dell'associazionismo esce quanto mai rafforzata da questa esperienza. Per il futuro agirò progettualmente e operativamente perché non soltanto l'associazionismo prosperi e si diffonda. È veramente povero o forse nullatenente chi, nei più bui momenti storici della vita, non può contare e confidare in un'appartenenza che è forza vitale e fonte di autentiche relazioni umane pur a distanza».
Sono parole di speranza quelle che vengono pronunciate dai referenti delle associazioni tempiesi. Per tutte può valere l’auspicio di Cossu: «I timori ci sono, le incognite non mancano, ma la capacità di resilienza dimostrata negli ultimi anni fa ben sperare». Eppure bisogna fare i conti con le ristrettezze del presente. Lo si capisce dalle parole di Mario Medda, presidente del Circolo Mazzolari: «Come le altre associazioni viviamo una fase sconosciuta, come vivere in un bolla di tempo sospeso. La voglia di ripartire è grande, questo tempo ci ha cambiati in tutti i comportamenti, ma dobbiamo avere speranza e forza di volontà per non arrenderci». Medda parla di una “magia dell’incontro” che il distanziamento ha fatto venire meno. Quello stesso distanziamento che ha costretto il Cif a fare un uso frequente delle piattaforme digitali. «È vero – chiarisce Maria Luisa Sari, referente del Cif di Tempio – che le associazioni hanno ridotto il numero delle assemblee in presenza, ma hanno continuato ad operare, soprattutto nel campo dell’assistenza e dei servizi alla persona. Ciò che ci sostiene è la percezione che il volontariato non si è arreso: si continua a fornire supporto e sostegno a chi necessita di accompagnamento sia materiale che spirituale». Tra le sigle dell’associazionismo tempiese che hanno sfornato tante iniziative anche in piena emergenza sanitaria c’è Carta Dannata. «Il nostro è un settore debole – dichiara Domenica Azzena – eppure fondamentale per la nostra società. Si dibatte in grosse difficoltà con problemi formali che minacciano la vita delle associazioni. Dalla politica dovrebbero arrivare garanzie per il terzo settore. Da parte nostra, continueremo a lavorare, cercando, se possibile, di entrare nella lavorazione di progetti di più ampio respiro».