La Nuova Sardegna

Olbia

Celiaci e malati di fegato, arriva un sos

Celiaci e malati di fegato, arriva un sos

Protestano perché la specialista che li seguiva in ambulatorio è stata spostata

20 febbraio 2022
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OLBIA. Da circa un mese l’unica epatologa della Gallura che seguiva sia i pazienti con problemi al fegato sia i tanti celiaci del territorio non fa più ambulatorio. «Che cosa è successo? La specialista è stata trasferita in Medicina perché il reparto del Giovanni Paolo II era a corto di personale. E chi si occuperà ora di noi?».

A far sentire la voce è una giovane donna che ha un malattia del fegato. «Ma come me - spiega - ci sono almeno un centinaio di altri pazienti, molti dei quali anziani, che si sono ritrovati all’improvviso senza più assistenza. Non poter più contare sulla nostra epatologa che ci teneva sotto controllo per poi darci le terapie, è un grave problema. Anche perché non ci sono alternative. Ora io ho preso un appuntamento con uno specialista di Sassari (in privato) ma dovrà aspettare ancora un mese per poter essere visitata. Sono consapevole della carenza di personale in ospedale, ma anche noi abbiamo tutto il diritto di essere curati».

Il caso è stato sollevato anche da un’altra paziente perché la stessa dottoressa trasferita si occupa anche di persone che soffrono di celiachia. «Avevo già un appuntamento fissato per il 7 febbraio scorso ma prima di quel giorno mi hanno chiamata dal poliambulatorio per farmi sapere che la dottoressa non ci sarebbe stata e che la visita sarebbe saltata. Così ho pensato che fosse assente per motivi di salute. Quando però i giorni sono passati e non ho più sentito nessuno, ho richiamato per sapere se avessi dovuto fissare una nuova data o se l’avessero già fatto loro. E a quel punto, chi mi ha risposto al telefono mi ha però spiegato che non si sapeva quanto sarebbe durata l’assenza della specialista. Perché era stata trasferita nel reparto di Medicina e, di conseguenza, l’ambulatorio era stato chiuso. Sì, ci hanno rinnovato i buoni per la celiachia per altri tre mesi, e questo va bene, ma noi abbiamo bisogno della nostra dottoressa e in questo momento siamo appesi al nulla. Ci auguriamo quindi che il problema venga risolto al più presto».

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