Santa Teresa, accusato di tentata violenza: imprenditore assolto dopo 8 anni
La presunta vittima degli abusi all’epoca dei fatti aveva 16 anni ed era figlia di un suo amico
Santa Teresa. Sotto processo per tentata violenza sessuale per otto anni. Adesso arriva l’assoluzione “per non aver commesso il fatto”. Per i giudici del collegio del tribunale di Tempio, l’uomo, 59 anni, imprenditore di Santa Teresa, non ha commesso nessun reato. Il collegio ha accolto le argomentazioni del suo difensore, l’avvocato Giampaolo Murrighile, assolvendolo con formula piena.
L’imprenditore era finito sotto accusa per fatti accaduti nell’estate 2015. Presunta vittima dei tentativi di violenza sessuale, la figlia di un suo amico, all’epoca sedicenne, ospite per un periodo nella sua abitazione. La Procura di Tempio contestava all’uomo diversi episodi volti a costringere la ragazzina a subire atti sessuali, non riuscendo nel suo intento, così sosteneva l’accusa, solo perché lei si rifiutava. Avrebbe cercato in diverse occasioni un approccio con lei, cercando di accarezzarla e di baciarla. Le sue attenzioni verso la minore sarebbero cominciate poco prima che la sedicenne andasse nella sua casa a trascorre le vacanze.
Quand’erano in macchina, lui le avrebbe preso le mani e l’avrebbe accarezzata. Quando poi un giorno si erano ritrovati da soli in casa, lui, sempre secondo le accuse, si sarebbe avvicinato a lei, accarezzandole il braccio, le mani e le gambe. E avrebbe cercato di darle un bacio sulla bocca ripetendole che “era bella”. Il tentativo di baciarla, secondo le contestazioni della Procura, non sarebbe andato a buon fine solo perché la ragazzina aveva spostato il viso e il bacio era stato dato sulla guancia.
La sedicenne, a un certo punto, era voluta andare via da quella casa. Aveva raccontato tutto ai genitori e a un suo amico, ed era stata presentata la denuncia. Chiuse le indagini, la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio dell’uomo. E per lui è cominciato il processo, celebrato con rito abbreviato. Il 59enne ha sempre negato le accuse, sostenendo che i suoi gesti erano rivolti a lei come se fosse una figlia. La ragazza si è costituita parte civile con l’avvocato Lisa Vaira. Ieri la conclusione del processo. Il pubblico ministero ha chiesto una condanna a 1 anno e 8 mesi. Ma il difensore dell’imputato è riuscito a far valere le argomentazioni difensive, accolte dal collegio. Che lo ha assolto. (t.s.)