La Nuova Sardegna

Olbia

L’inchiesta

Omicidio di Baja Sardinia: il magistrato esamina le cartelle cliniche di Giuseppe Mannoni

di Tiziana Simula
Omicidio di Baja Sardinia: il magistrato esamina le cartelle cliniche di Giuseppe Mannoni

Si valuta la posizione dei medici che hanno prestato le cure al giovane di Thiesi morto dopo essere stato spinto mentre sedava un litigio

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Baja Sardinia Per fare luce sulla tragica fine di Giuseppe Mannoni e accertare se ci possano essere altre eventuali responsabilità per il suo decesso, l’attenzione degli inquirenti è ora concentrata sull’operato dei tre ospedali, quello di Olbia, quello di Ozieri e quello di Nuoro, che hanno prestato le cure al 28enne di Thiesi morto il 3 settembre scorso dopo alcuni giorni di coma nel reparto di rianimazione del San Francesco di Nuoro. Con l’accusa di omicidio preteritenzionale è indagato, al momento, un giovane tedesco di 25 anni, Arthur Shendric, individuato dagli investigatori come la persona che, il 26 agosto scorso, lo avrebbe spinto per allontanarlo, mentre Mannoni cercava di dividere lui e un altro loro amico che litigavano in maniera violenta in un parcheggio di Baja Sardinia, dopo una serata trascorsa al Phi beach. Il 28enne di Thiesi era caduto sbattendo violentemente la testa per terra. Nella caduta aveva riportato un grosso ematoma cerebrale, causa del decesso. Il giovane, inizialmente irreperibile, è stato rintracciato dai carabinieri del reparto territoriale di Olbia che si stanno occupando delle indagini. È difeso d’ufficio dall’avvocato Pierfranco Tirotto.

Ma la Procura di Tempio vuole vederci chiaro su quanto accaduto nelle ore successive a quella tragica caduta. Al vaglio del magistrato – titolare dell’inchiesta è il sostituto procuratore Noemi Mancini – in particolare, la posizione dei medici del pronto soccorso dell’ospedale di Olbia che avevano prestato le prime cure a Giuseppe Mannoni (arrivato da Baja Sardinia in ambulanza), prima che abbandonasse volontariamente la struttura senza aspettare lo svolgimento degli ulteriori accertamenti diagnostici disposti dagli stessi sanitari che avevano prescritto una Tac. Mannoni avrebbe firmato il foglio d’uscita, pur stando malissimo, e atteso l’arrivo di un amico che lo aveva riportato a Thiesi. La mattina successiva si era però sentito male. A quel punto era stato accompagnato prima all'ospedale di Ozieri e poi, vista la gravità della situazione, a quello Nuoro con l’elisoccorso. Al San Francesco, Mannoni era stato sottoposto a un intervento chirurgico per la riduzione dell’ematoma cerebrale. La morte il 3 settembre, dopo alcuni giorni di coma. L’autopsia disposta sul corpo del giovane è stata momentaneamente sospesa in attesa di avere un quadro più preciso su quanto accaduto, in particolare, al pronto soccorso di Olbia: sul tavolo del medico legale incaricato dalla Procura di eseguire l’autopsia, ci sono le cartelle cliniche del paziente prelevate dai tre ospedali e nuovi elementi emersi dall’attività investigativa in atto.

Sulla base di quanto emergerà, il magistrato dovrà decidere se allargare il campo dell’indagine valutando la posizione dei medici dell’ospedale di Olbia che hanno prestato le prime cure al giovane e che – ma è soltanto un’ipotesi – potrebbero aver sottovalutato le sue condizioni. A quel punto, l’autopsia sospesa potrà essere ripresa con la possibilità, se ci saranno altri indagati, di nominare difensori e consulenti medici per assistere all’esame necroscopico. La madre di Giuseppe Mannoni è assistita dall’avvocato Nicola Satta. 

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