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L’emergenza

Olbia, quartieri assediati dai cinghiali: arriva il maxi piano di cattura

Olbia, quartieri assediati dai cinghiali: arriva il maxi piano di cattura

Al via il progetto pilota del Comune e di altri enti. Si punterà sulle gabbie-trappola

19 settembre 2024
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Olbia. L’assedio continua e dalle istituzioni arriva adesso una risposta. Se ne parlava ormai da mesi e ora il protocollo d’intesa è ai nastri di partenza. Ad approvare la bozza, nei giorni scorsi, è stata la giunta comunale. Obiettivo: allontanare i cinghiali dalla città attraverso un progetto pilota che mette insieme una lunga serie di enti. Più che di abbattimenti si parla di metodi di contenimento «che siano etici e rispettosi» del benessere degli animali. Le gabbie-trappola, insomma. Una svolta particolarmente attesa, considerato che ormai da anni i residenti di alcuni quartieri, a cominciare da Poltu Cuadu e Olbia Mare, devono fare giorno e notte i conti con la presenza dei cinghiali lungo le strade. Si contano persone aggredite e anche cani caricati e uccisi dagli ungulati. A Poltu Cuadu era stata anche lanciata una petizione, con più di mille firme, proprio per chiedere un intervento immediato delle istituzioni.

Il protocollo. La situazione è nota: i cinghiali si sono impadroniti di alcune aree della città, richiamati soprattutto dalla mole di rifiuti abbandonata ogni giorno ai bordi delle strade. Le zone più critiche sono quelle di Poltu Cuadu, Olbia Mare e anche viale Aldo Moro. Nei mesi scorsi il sindaco Settimo Nizzi aveva spiegato che era stato abbozzato un protocollo d’intesa, ma che si era però in attesa di una risposta da parte della Regione. Adesso la situazione sembrerebbe essersi finalmente sbloccata. Il protocollo mette insieme Regione, Provincia, Comune, Forestas, il servizio veterinario dell’Asl Gallura e il corpo forestale. Enti che si riuniranno in un tavolo tecnico per «l’elaborazione del piano operativo condiviso, mirato alla riduzione numerica della popolazione del cinghiale in ambito urbano e periurbano e, di conseguenza, finalizzato alla riduzione dei rischi per la pubblica incolumità e la salute dei cittadini». L’obiettivo principale è insomma la pianificazione degli interventi di cattura attraverso il posizionamento e il monitoraggio di gabbie-trappola. I cinghiali catturati saranno trasportati nei siti individuati dallo stesso tavolo tecnico. Nella bozza del protocollo si fa riferimento anche al trasporto delle carcasse degli animali «eventualmente soppressi». Una soluzione, quella dell’abbattimento, che sarà presa in considerazione soltanto «qualora sia verificata l’inefficacia» dei metodi di cattura. Il cronoprogramma e il piano di interventi saranno predisposti entro 30 giorni dalla firma del protocollo.

Il Comune. Ogni ente dovrà occuparsi di più aspetti. Diversi i compiti del Comune, che dovrà per esempio mappare le aree più frequentate dai cinghiali attraverso le segnalazioni che arriveranno attraverso mail, telefono e Whatsapp. E poi ancora: «Porre in atto tutte le misure possibili volte a evitare la presenza di rifiuti, organici e non, in tutto il territorio di competenza, soprattutto nelle aree di interfaccia tra la campagna e il territorio urbano, al fine di eliminare ogni potenziale fonte trofica d’origine antropica in grado di attrarre i cinghiali all’interno del perimetro urbano». Previste anche le sanzioni nei confronti di quei cittadini che, violando la legge, nutrono i cinghiali che si aggirano in questo caso per le strade della città. (d.b.)

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