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Olbia, le 43 palme dell’Isola Bianca sono pericolanti: saranno sostituite

di Giandomenico Mele
Olbia, le 43 palme dell’Isola Bianca sono pericolanti: saranno sostituite

Le piante indebolite dagli interventi anti punteruolo rosso. La Port Authority investe 800mila euro

14 novembre 2024
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Olbia. L’Autorità di sistema portuale della Sardegna ha dato il via libera al piano di sostituzione delle palme su viale Isola Bianca. Le piante che fanno da contrappunto alla passeggiata verso lo scalo passeggeri di Olbia, ormai un classico che identifica quella porzione di lungomare della città, saranno sostituite con 43 esemplari di Palma Phoenix Dactylifera. L’Adsp ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica dei lavori per la posa in opera nel viale Isola Bianca del porto di Olbia, per una cifra complessiva vicina agli 800mila euro.

Già nel maggio 2022 si era posta la questione della sostituzione delle palme, alcune delle quali erano state colpite duramente dal famigerato punteruolo rosso, l’insetto che in quel periodo aveva attaccato molte piante di Olbia e di molte altre zone del nord Sardegna. Interventi drastici per combattere l’insetto, pur scongiurando la morte, le avevano tuttavia rese più fragili al vento e agli altri agenti atmosferici, facendone diventare urgente e inevitabile la sostituzione per ragioni di sicurezza.

L'allarme era scattato poco più di due anni fa, quando la corona di una palma era caduta rovinosamente a terra. In seguito a quell'episodio, la Capitaneria di porto aveva chiesto che fossero compiuti degli approfondimenti, che erano stati eseguiti dall'Autorità di sistema portuale guidata da Massimo Deiana. Gli esami compiuti sulle palme avevano, quindi, confermato i timori sul fatto che le piante potessero essere considerate pericolanti.

Successivi interventi fitosanitari e di messa in sicurezza avevano consentito di scongiurare la sostituzione, che tuttavia è rimasta nei programmi della Port Authority, che ha compiuto uno studio per capire quale fosse la pianta, se le palme stesse o altre specie arboree, più adatta a sopportare il microclima particolare, con forti venti e aria salmastra, che insiste su viale Isola Bianca.

Dopo l’arrivo del “punteruolo rosso” in Sardegna nel 2007, con il verificarsi dei primi casi, in poco più di 15 anni, da nord a sud dell'isola, migliaia e migliaia di palme sono state curate, trattate e alla fine abbattute. Lungomari, viali e piazze di comuni grandi e piccoli hanno cambiato volto e solo in rarissimi casi le amministrazioni avevano deciso di sostituirle con piante della stessa specie. Per il resto, a Sassari, come nel lungomare di Bosa, Alghero o Quartu e sul viale dell'isola Bianca a Olbia, e così in tantissimi terreni privati, quel verde semplicemente non esiste più e al suo posto sono rimaste aiuole vuote oppure monconi cilindrici alti pochi centimetri: un po' perché le casse delle amministrazioni sono quasi sempre vuote, un po' perché la programmazione scarseggia. Olbia è stata colpita ma è riuscita comunque a salvare parte delle sue palme, e quelle dell’Isola Bianca restano un simbolo. Ora saranno sostituite con una specie diversa, ma le palme rimarranno.

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