La Nuova Sardegna

Olbia

Commercio

La battaglia del bricolage: Tecnomat può restare aperto

di Giandomenico Mele
La battaglia del bricolage: Tecnomat può restare aperto

Olbia, il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di Bricofer group e Ottimax

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Olbia La battaglia del bricolage segna un’altra pronuncia a favore di Tecnomat. L’ordinanza del Consiglio di Stato ha respinto la richiesta cautelare dei concorrenti della struttura di vendita, inaugurata al Pozzo Sacro il 18 dicembre, Bricofer Group spa e Ottimax Italia. La struttura di vendita resterà aperta, troppo rilevante il danno che ne subirebbe per una chiusura nelle more del giudizio, attendendo che i tribunali amministrativi si pronuncino nel merito.

Porte aperte Tecnomat resiste, dunque, e continuerà la propria attività. Il massimo tribunale amministrativo, infatti, ha stabilito in relazione al periculum in mora, per quanto attiene alla posizione della società resistente, di confermare quanto già stabilito con decreto monocratico presidenziale del 13 dicembre 2024, secondo il quale la struttura di Tecnomat è ormai pienamente realizzata e anche attiva, con personale neoassunto. Per quanto attiene alla posizione delle società appellanti, Ottimax e Bricofer Group, il Consiglio di Stato rileva la circostanza che il Tar ha già fissato la trattazione del merito e, qualora l’esito di tale giudizio fosse favorevole per la parte, la stessa, sussistendone i presupposti, potrebbe fare valere la tutela risarcitoria. In relazione al “merito” della questione posta all'esame del Collegio, la stessa attiene – nell'ambito di un giudizio di legittimità di un provvedimento di autorizzazione alla realizzazione di una media struttura di vendita gestita da Bricoman Italia srl – alla esatta individuazione della superficie di vendita del nuovo esercizio commerciale; superficie che le appellanti sostengono essere maggiore di 2.500 metri quadri, in quanto inclusiva di spazi non conteggiati: tra cui, in particolare, un’area “libera” non del tutto estranea ad attività commerciali e non adeguatamente separata dalla zona espositiva. 

Tecnomat, da parte sua, ritiene di aver correttamente computato la superficie di vendita, anche alla luce del divieto di accesso della clientela all'area libera. Le ragioni per le quali Ottimax e Bricofer chiedono, con produzione documentale, la chiusura di Tecnomat attiene “al rischio di una rilevante contrazione della propria attività economica, per lo sviamento di clientela attuato dalla società concorrente”.  Tecnomat si è opposta all'istanza di sospensiva del provvedimento sulla base dei pregiudizi insiti nella chiusura di un esercizio commerciale appena avviato, per il quale ha effettuato consistenti investimenti e assunto numerosi lavoratori. Il Consiglio di Stato, infine, conclude che in relazione al “merito” della questione, le censure prospettate devono essere oggetto di attento esame, anche mediante approfondimento istruttorio, nell'ambito della fase di merito del giudizio di primo grado.

L’inaugurazione Tecnomat lo scorso 18 dicembre aveva spalancato le porte della media struttura di vendita nell’area del Pozzo Sacro, dopo un lungo scontro nei tribunali amministrativi a colpi di carte bollate. Un’apertura, quella di Tecnomat, che tecnicamente resta comunque “sub iudice”, visto che la trattazione della causa nel merito avverrà nell’udienza del prossimo 25 settembre 2025. In ogni caso, l’istanza cautelare proposta in ricorso non era stata accolta già dal Tar, come confermato dal Consiglio di Stato, in quanto il provvedimento impugnato autorizza l’apertura di una struttura di vendita formalmente conforme alla procedura amministrativa utilizzata, fermo restando che ogni futura e ipotetica violazione dei limiti della stessa autorizzazione imporrebbe al Comune di intervenire.

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