Olbia, gabbie e recinti nei giardini: scatta il piano anti-cinghiali
Il via libera dopo l’ultimo incontro tra enti. Esclusa la caccia
Olbia Il piano è pronto. Nessun cacciatore armato di fucile si aggirerà per le strade della città: per mettere la parola fine all’emergenza cinghiali si punta invece su gabbie, recinti, pulizia delle strade e sensibilizzazione dei cittadini. Dopo mesi di incontri e monitoraggi, sta per essere messo in pratica il piano operativo che nasce da un protocollo d’intesa tra Comune, Asl, Provincia, Regione, Forestas e corpo forestale. Proprio nei giorni scorsi la giunta comunale ha approvato il documento definitivo dopo alcune osservazioni presentate dalla Regione. Individuate anche le aree di intervento, che si concentrano in particolare nelle zone a nord e a sud di Olbia. L’obiettivo è allontanare i cinghiali dal centro abitato per limitare i rischi sanitari, migliorare il decoro urbano e anche tutelare la sicurezza delle persone. Negli ultimi anni, infatti, diversi cittadini hanno dovuto fare i conti con un incontro ravvicinato con i cinghiali. Una donna, per esempio, è finita al pronto soccorso ed è poi tornata a casa con nove punti di sutura sulla caviglia. Diversi i cani azzannati e in alcuni casi uccisi. Nel quartiere di Poltu Cuadu era stata anche lanciata una petizione per chiedere un intervento da parte delle istituzioni, con oltre mille firme raccolte nel giro di pochi mesi.
Metodi ecologici. Il piano sarà attuato in particolare a Poltu Cuadu, a Olbia Mare, nelle aree attorno all’aeroporto e in viale Aldo Moro. Zone dove i cinghiali passeggiano per strade e giardini a tutte le ore del giorno e della notte. L’azione sarà suddivisa in due parti: controllo indiretto e controllo diretto. Per quanto riguarda la prima, si opta per i metodi ecologici. Sarà dunque vietata la somministrazione di cibo agli animali randagi e alla fauna selvatica da parte dei cittadini. E poi ancora: intensificazione della pulizia di cassonetti e cestini, eliminazione delle micro discariche a bordo strada, rimozione delle fonti di cibo non controllate destinate a cani e gatti, attività di sensibilizzazione e di educazione rivolte ai cittadini. Tra le altre cose, nelle zone individuate dal protocollo sarà obbligatorio recintare orti, giardini e aree private destinate agli sport ricreativi. Ci sarà anche l’obbligo di mantenere puliti e sgomberi dalla vegetazione infestante i terreni di proprietà privata. Proprio per far rispettare le nuove regole è stato previsto un inasprimento delle sanzioni.
La cattura. Da una parte si cercherà dunque di eliminare il cibo dalle strade e dal verde pubblico, dall’altra si punterà invece a catturare i cinghiali che a Olbia fanno ormai parte del paesaggio. La soluzione della caccia in pieno centro abitato è stata accantonata praticamente subito. In diversi punti della città, in giorni e orari prestabiliti, saranno così installati recinti e gabbie-trappola. I cinghiali saranno attirati con il cibo e, una volta catturati, saranno trasportati nei centri autorizzati. I recinti e le trappole saranno monitorate, soprattutto di notte, per scongiurare eventuali atti di sabotaggio o di vandalismo.