La Nuova Sardegna

Olbia

L’udienza

Il sindaco di Olbia Settimo Nizzi a processo: ecco perché

Il sindaco di Olbia Settimo Nizzi a processo: ecco perché

Al centro la vendita della vecchia palazzina delle Ferrovie di via Vittorio Veneto

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Olbia Nuova udienza ieri davanti al giudice del tribunale di Sassari, Paolo Bulla, del processo nei confronti del sindaco di Olbia Settimo Nizzi, accusato di presunta turbativa d’asta per una frase da lui pronunciata davanti al curatore fallimentare in occasione della vendita all’asta della vecchia palazzina delle ferrovie di via Vittorio Veneto.

Il fatto era avvenuto nel 2021. Ieri è stato sentito in aula lo stesso Nizzi, il quale, rispondendo alle domande dei difensori e delle parti, ha spiegato ogni aspetto della vicenda, e che in quell’area c’è un vincolo urbanistico pubblico. È stata sentita anche l’allora segretaria comunale Stefania Giua.

La vicenda è questa. Nel 2021 il Comune si era aggiudicato all’asta la vecchia palazzina delle ferrovie dove, nei programmi dell’amministrazione comunale, nascerà la casa dello studente. Un intervento già finanziato e particolarmente atteso dal quartiere di San Simplicio. Il Comune si era aggiudicato l’immobile per oltre 500mila euro spuntandola contro una società privata piuttosto agguerrita, la Ocean asset management srl di Roma (otto offerte al rialzo), ma poco dopo, il giudice fallimentare Cecilia Marino aveva sospeso l’asta e annullato l’aggiudicazione dell’edificio.

La Procura di Tempio aveva indagato Nizzi, presente al momento della gara, per presunte interferenze in quanto avrebbe pronunciato una frase che diceva più o meno così “tanto in quell’area non ci potrete fare niente”. In pratica, secondo le accuse, il sindaco avrebbe cercato di far desistere la società concorrente, in lizza per l’aggiudicazione del palazzo Fs, ricordando che la destinazione d’uso dell’area era pubblica e che nessun privato avrebbe potuto realizzarci nulla. La frase verbalizzata dal curatore fallimentare Alberto Ceresa aveva convinto il giudice fallimentare a sospendere la vendita e a revocare l’aggiudicazione del fabbricato.

Successivamente c’era stata una nuova asta, in prosecuzione della prima, sempre davanti al curatore fallimentare Alberto Ceresa, e in quell’occasione non c’erano altri concorrenti. L’immobile era stato, quindi, aggiudicato definitivamente dal Comune che da allora è il proprietario del bene. La prossima udienza si terrà a maggio. Nizzi è difeso dagli avvocati Pietro Carzedda e Sergio Milia. (t.s.)

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