Incendia lo stendino con la biancheria della moglie e picchia la figlia
L’uomo è stato condannato e dovrà risarcire le due donne: in passato aveva scritto una lettera per cercare una compagna per la vecchiaia
La Maddalena Un pensionato di 81 anni, accusato di maltrattamenti nei confronti della moglie e della figlia minorenne, è stato condannato oggi 6 marzo, a un anno e 6 mesi di reclusione e al risarcimento dei danni. Offese, insulti e attacchi d’ira, scatenati soprattutto dalla gelosia verso la moglie, di molti anni più giovane di lui, sarebbero andati avanti per anni, avvenendo sempre davanti alla figlia adolescente. «Sei una poco di buono...», ripeteva alla donna, arrivando anche a minacciarla di morte, facendole il gesto del segno della croce. Ma era accusato anche di averle distrutto con un martello degli oggetti personali, come il tablet e il telefono.
La donna aveva denunciato ai carabinieri di subire violenza psicologica continua. A cui si aggiungevano i maltrattamenti fisici nei confronti della figlia che, stando alle accuse, picchiava anche per futili motivi, usando perfino una bacchetta in legno con cui la colpiva sulle cosce.
Esasperate e impaurite, la donna e la ragazzina avevano cercato in più di un’occasione ospitalità a casa di amici e parenti, e per un periodo erano state accolte anche in una comunità protetta. Ma l’uomo aveva continuato a cercarle, telefonando continuamente alla figlia e minacciando che si sarebbe suicidato se non avesse risposto alle sue chiamate. Il tribunale gli aveva intimato di tenersi a distanza da loro.
L’uomo – che in passato aveva scritto pubblicamente una lettera dove cercava moglie, preoccupato di trascorrere la vecchiaia in solitudine – era accusato anche di danneggiamento per avere, un giorno, dato alle fiamme uno stendino dov’era stesa la biancheria della donna. Lo aveva cosparso con liquido infiammabile, appiccando il fuoco. I rilievi eseguiti dal Ris di Cagliari avevano accertato la presenza del suo dna sulla bottiglietta. Il pensionato, difeso dall’avvocato Claudio Mastandrea, è stato processato con rito abbreviato. Sentito in aula ha negato ogni accusa. Il pubblico ministero ha chiesto per lui una condanna a tre anni e 4 mesi di reclusione. Oggi la sentenza del gup Marcella Pinna che lo ha condannato a un anno e 6 mesi e al risarcimento dei danni alla moglie e alla figlia, costituite parte civile nel processo con l’avvocata Emanuela Provenzano.