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Nuova normativa sulla Naspi: ecco come cambia tutto

Nuova normativa sulla Naspi: ecco come cambia tutto

La denuncia di Cgil Gallura: «Penalizza i lavoratori stagionali, a rischio il diritto alla disoccupazione»

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Olbia La Cgil Gallura lancia l'allarme sui gravi effetti della nuova normativa sulla Naspi, entrata in vigore a gennaio 2025, che penalizza fortemente i lavoratori stagionali, colonna portante del settore turistico in Gallura.

«La nuova norma prevede che chi si dimette da un impiego e trova una nuova occupazione debba lavorare almeno 13 settimane presso il nuovo datore di lavoro per accedere alla Naspi in caso di licenziamento. Una misura - sottolinea Danilo Deiana, segretario generale della Cgil Gallura - che colpisce duramente chi, dopo aver lasciato legittimamente un lavoro, si ritrova disoccupato senza aver maturato il nuovo periodo contributivo». Per i lavoratori stagionali della Gallura, spesso impegnati in contratti brevi durante la stagione estiva, questa modifica rappresenta un rischio concreto.

«Chi inizia un nuovo impiego in giugno e lavora per sole 10 settimane, ad esempio, si ritroverà senza diritto alla disoccupazione al termine del contratto. Anche chi viene licenziato durante un periodo di prova dopo essersi dimesso da un'altra occupazione non potrà accedere alla NaspI». Secondo la Ccgil questa norma, pensata per contrastare abusi, finisce per penalizzare indiscriminatamente i lavoratori del turismo, già esposti a precarietà, part-time involontario e straordinari non pagati.

«È quindi necessario un intervento che tuteli i lavoratori stagionali, con un piano di sviluppo a medio/lungo termine che punti su tre direttrici fondamentali: salvaguardia dell’occupazione, garanzia di condizioni lavorative dignitose, investimenti in formazione e infrastrutture per migliorare la qualità dei servizi offerti. I lavoratori del turismo sono il primo biglietto da visita per i visitatori – sottolinea ancora Danilo Deiana – e garantire loro sicurezza e dignità lavorativa è essenziale per migliorare l’esperienza turistica in Gallura». La Cgil ha lanciato una campagna referendaria che punta a correggere le storture legislative che hanno peggiorato le condizioni lavorative negli ultimi anni.

Tra le proposte vi sono: lo stop ai licenziamenti illegittimi, con il ripristino del reintegro per i lavoratori delle imprese con più di 15 dipendenti; l’aumento delle tutele per i dipendenti delle piccole imprese; il rafforzamento della sicurezza sul lavoro, estendendo la responsabilità delle aziende appaltanti; la riforma della legge sulla cittadinanza, per ridurre da 10 a 5 anni il periodo minimo richiesto per ottenere la cittadinanza italiana. La campagna è stata lanciata ufficialmente a Cagliari il 6 marzo con la partecipazione del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

«In un territorio come la Gallura, dove il turismo rappresenta la principale fonte di reddito, il tema delle condizioni di lavoro non può essere ignorato. E la nostra denunciao punta a mettere in luce le difficoltà quotidiane di migliaia di lavoratori che, pur contribuendo al successo economico del territorio, restano spesso senza tutele e con stipendi insufficienti. La sfida, ora - chiude Deiana -, è garantire un sistema che sappia conciliare la crescita del turismo con il rispetto dei diritti dei lavoratori, assicurando così uno sviluppo sostenibile e duraturo per tutta la Gallura». (s.p.)

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